GROSSETO – Via libera al nuovo piano scolastico senza il voto del presidente del consiglio. Si consuma così la rottura in provincia tra Sergio Martini che presiede l’assemblea e il resto del consiglio che ha deliberato il provvedimento di programmazione dell’offerta didattica in Maremma.
Martini, esponente del Pd di Massa Marittima, non ha digerito le decisioni di “potenziare” Follonica rispetto alla “sua” Massa e ha voluto rimarcare la sua contrarietà alla delibera criticando di conseguenza anche le scelte fatte dal presidente della provincia Marras e dall’assessore Tacconi.
“Desidero intervenire, ancora una volta, riguardo all’approvazione del Piano provinciale di organizzazione della rete scolastica, votato oggi in Consiglio, per rimarcare il mio dissenso. Il contenuto di questa delibera ha subìto, nelle ultime settimane, una serie di variazioni che erano impensabili durante tutto l’anno. La V Commissione ha lavorato nel territorio con il riconosciuto impegno, facendo incontri nel corso dei quali ci sono state discussioni, punti di vista contrastanti, ma alla fine il tutto aveva consentito alla Giunta di trarre una soluzione saggia e responsabile e cioè – come era emerso anche un anno fa in questo Consiglio – lasciare l’organizzazione scolastica inalterata e verificare sul territorio la risposta di cittadini e studenti. Se gli incontri avevano prodotto quel risultato, vuol dire che per produrre questi cambiamenti è intervenuto un altro fattore: la politica”.
“Non ho motivo di criticare chi, a Follonica, vuole incrementare l’offerta scolastica e chi a Massa Marittima, forse, non ha sostenuto in maniera decisa e incisiva la propria posizione. Non critico chi, a Grosseto, si è impegnato a trovare una soluzione soddisfacente per tutti, così come è accaduto nella zona sud. Credo, con dispiacere, che il presidente Marras abbia preferito andare incontro al più forte e che l’assessore Tacconi non abbia, così facendo, dimenticato la propria provenienza territoriale. In questo Consiglio possono essersi verificati altre situazione in cui è stato necessario mediare tra diverse esigenze; tuttavia, siamo sempre stati in grado di trovare una convergenza positiva. È per questo che il mio voto è stato un no deciso e convinto”.