Una nuova ordinanza antidegrado è stata firmata dal Sindaco Emilio Bonifazi. E’ relativa a garantire la sicurezza, il decoro e la tutela del patrimonio pubblico e della sua piena fruibilità da parte dei cittadini in due zone importanti della città. Dopo l’ordinanza dei mesi scorsi, intervenuta sul centro storico, il nuovo provvedimento va infatti ad interessare l’area della stazione, in corrispondenza di Piazza Marconi, via Mameli, via Sauro e del parcheggio di via Don Minzoni e quella relativa al centro commerciale di via Inghilterra e alle zone adiacenti alla stessa strada, a via Unione Sovietica oltre che al parcheggio esterno dell’Ospedale Misericordia. Molte sono state infatti le segnalazioni di cittadini, forze dell’ordine e anche della Asl su situazioni che andavano concretamente a provocare degrado, anche di tipo igienico sanitario, e disagi ai cittadini impedendone la libera fruzione di spazi che sono pubblici.
L’ordinanza impone il divieto di bivacco, qundi di tutte quelle azioni (sdraiarsi per strada, sporcare, occupare panchine) capaci di limitare od ostruire passaggi e zone di pubblica fruibilità. La sanzione prevista va dai 25 ai 500 euro. Se i luoghi subiscono dei danni o forme di occupazione abusiva con dei beni mobili (cartoni, materassi, coperte), l’ordinanza obbliga il trasgressore ad occuparsi personalmente della rimozione o del ripristino della condizione originaria. Nei primi 15 giorni di vigenza, come sempre, gli agenti si preoccuperanno di fare informazione nei confronti delle persone, con invito a porre fine al comportamento sanzionabile.
“Ho verificato personalmene la situazione di molte di queste zone – ha spiegato il Sindaco Bonifazi – e ho ritenuto sia di intervenire attraverso numerose operazioni di pulizia, ma anche predisponendo questa altra ordinanza. Non mi illudo di certo – ha proseguito il Sindaco – di risolvere il problema che, per altro, dipende da una crisi sociale evidente e da condizioni di disagio tali alle quali faticosamente cerchiamo di fare fronte insieme al Coeso mettendo direttamente a disposizione, e attraverso le associazioni di volontariato, circa 25 posti letto. Il mio obiettivo, al netto di qualunque strumentalizzazione, è solo quello di fornire uno strumento in più per affrontare situazioni estreme anche dal punto di vista igienico sanitario, e l’ordinanza è ciò che la Legge mi consente. Insomma un provvedimento che rappresenta un atto eccezionale valido solo per aree circoscritte e per periodi limitati nel tempo, altrimenti, come ha rilevato la Corte Costituzionale, andrebbe a violare la riserva di legge. E i comuni – ha concluso Bonifazi – non possono fare le leggi”.