GAVORRANO – «Quando il malumore è forte, trovare un capro espiatorio è facile, è l’esercizio più semplice insieme allo scarico di responsabilità: così funziona l’Italia, così funziona Gavorrano». Così il coordinamento di centrosinistra Gavorrano Bene Comune interviene sulla Tares e risponde al Pd che al riguardo accusava il ricorso fatto da Massimo Borghi. Da Bene Comune si dicono «esterrefatti dal violento e farneticante articolo teso ad accusare Massimo Borghi e la lista “Centrosinistra Gavorrano Bene Comune” dei disagi che in questi giorni sono costretti a vivere i cittadini». Da Bene comune si dicono «spazientiti e sfiniti dall’ennesimo attacco personale nei confronti di Massimo Borghi, causa e radice di ogni problema del comune di Gavorrano: da anni assistiamo alla sua demonizzazione e ad una vera e propria istigazione alla violenza nei suoi confronti, bersaglio continuo di ogni accusa possibile ed immaginabile. Chiediamo a queste persone dove vogliono arrivare? Cosa si cerca? In altri tempi o in altri luoghi avremmo temuto per la sua incolumità».
«Se la giunta Iacomelli è stata sostituita da un commissario – prosegue la nota – è perché c’è stata una sentenza di un tribunale dello Stato che ha sancito l’illegittimità del sindaco e della sua lista, ritenendo inoltre che tale lista non avrebbe dovuto essere ammessa alle elezioni. Se non si è capaci di presentare un elenco di candidati legittimo (incapacità manifesta e sancita da una sentenza che naturalmente viene contestata) non si dia la colpa agli altri. Si poteva fare ricorso immediato chiedendo la sospensiva, come in molti altri casi simili è avvenuto, che avrebbe permesso a sindaco e giunta di continuare a governare sino alla discussione in Consiglio di Stato e che sarebbe stata concessa automaticamente, ma non è stato fatto».
«Noi riteniamo che non sia stato fatto perché incapaci e impauriti dal lavorare sul Bilancio del Comune – precisano da Bene Comune -, guarda caso mai toccato nei mesi in cui costituivano la maggioranza, e si è visto bene di lasciarlo fare al Commissario scaricandone ogni responsabilità. Così come il ricorso al Consiglio di Stato è stato lasciato fare solo a sei componenti della lista, tra cui non figura nemmeno l’ex-sindaco diversamente da come annunciato dalla stessa Iacomelli. Del resto quando i nove consiglieri si dimisero provocando il commissariamento del nostro Comune, importanti dirigenti del PD affermavano che “il commissario era molto meglio del sindaco”, oggi gli stessi sostengono che ha le mani legate e non può fare nulla. La cosa è molto più semplice: bastava che il dottor Malpassi, a cui Massimo Borghi da molti anni è legato da rapporti di conoscenza nonché di stima e rispetto reciproci, facesse avvisare i cittadini in tempi meno brevi. Semplicemente, quindi, è stato un problema di comunicazione».
«Sempre nello stesso ingiustificato articolo non comprendiamo la “solidarietà ai dipendenti comunali” visto che nessuno li ha attaccati sulla questione Tares – conclude la nota -, ma anzi siamo noi i primi a voler loro esprimere solidarietà perché ancora una volta il governo, di cui il PD è il maggior azionista, ha bloccato i loro stipendi e le eventuali nuove assunzioni, continuando la politica di tagli e di ridimensionamento degli enti locali mettendone seriamente a rischio i servizi e l’efficienza».