GROSSETO – «Il Comune di Grosseto e gli uffici del settore Tributi stanno facendo il massimo, con dipendenti che devono conciliare lo sportello al pubblico con le scadenze che devono seguire come lavoro vero e proprio di ufficio. Colgo anche l’occasione per ringraziare i nostri dipendenti dell’impegno enorme che stanno portando avanti, tra non poche difficoltà, anche di fronte ad alcuni cittadini che fanno magari confusione sulle responsabilità». Il vicesindaco del comune di Grosseto Paolo Borghi parla della Tares.
«Voglio quindi precisare che, pur nella piena consapevolezza del rischio di errori, che umanamente possono verificarsi, la stragrande maggioranza dei problemi sta nascendo dall’aggancio della tassa al numero dei componenti familiari – precisa Borghi -. E in questo caso, come abbiamo già in più occasioni tentato di spiegare, il Comune ha fatto tutto quanto è in suo potere. A luglio abbiamo mandato ai cittadini un questionario che affrontava anche il nodo del numero di componenti familiari. In otto su 10 non ci hanno risposto. E questo è stato un problema. Infatti, soprattutto in presenza di case vuote, seconde case e non residenti, gli uffici non possono fare riferimento all’ufficio anagrafe. Il questionario inviato nasceva proprio da questa esigenza. Comunque, come anche abbiamo già detto, la soluzione si trova sul sito istituzionale del Comune (web.comune.grosseto.it/), dove è scaricabile un modulo che consente di chiarire il numero dei componenti familiari. Una volta riconsegnato, ci permetterà di ristampare le lettere e l’F24. Altrimenti il regolamento ci impone di basarci su un calcolo presunto in base ai mq. Nulla cambia, naturalmente, per la quota dello Stato che va pagata entro il 16, perché da subito indipendente dal numero dei familiari».