FIRENZE – «Sono solo 5 le Aziende toscane (tra le 12 sanitarie e le 4 ospedaliere) che hanno dato corso alla legge 190 del 2012 che prevede l’istituzione, ovunque negli enti pubblici d’Italia, enti sanitari compresi, di un responsabile anticorruzione per ogni Azienda. Grosseto non è tra queste». Così i consiglieri regionali del Nuovo Centrodestra Marco Taradash (Vicecapogruppo) e Andrea Agresti. «Anzi: tanto per farsi mancare proprio tutto, non ha neppure il responsabile della trasparenza. Il dato emerge dallo studio diffuso ieri da Libera e Gruppo Abele, che vede la Toscana attestarsi per un pelo sul livello di trasparenza ‘medio’ con il minimo del punteggio di quella fascia (34%) e Grosseto ben al di sotto (19%) con tanto di semaforo rosso e penultima nella classifica toscana che assegna la maglia nera (11%) al Meyer di Firenze».
«E sì che siamo in zona Cesarini, dato che il termine ultimo è il 31 gennaio 2014. Tra poco, dunque». proseguono Agresti e Taradash che, assieme ai loro colleghi, hanno subito predisposto un’interrogazione all’assessorato alla salute: «Anche perché la pletora di fascicoli, esplorativi e non, aperti dalle procure su varie Asl della Toscana, da Massa a Siena, da Firenze a Pistoia e via inquisendo, dimostra quanto bisogno ci sia di questa figura. Per questo, oltre all’interrogazione, stiamo progettando di impegnare la giunta ad ottemperare alla legge attraverso una mozione specifica».
Ma ecco i dati, reperibili al link www.riparteilfuturo.it/. «Tra quelle toscane, la sola azienda col bollino-trasparenza di colore verde (la fascia migliore) è il policlinico universitario senese delle Scotte col 67% di punteggio. Semaforo rosso invece, oltre che per Grosseto e Meyer, per l’azienda ospedaliero-universitaria di Careggi a Firenze e per le Asl 2 (Lucca), 3 (Pistoia), 4 (Prato), 5 (Pisa), 7 (Siena) e 11 (Empoli). Per tutti gli altri c’è il bollino giallo della fascia mediana».