di Daniele Reali
GROSSETO – «Massimo Felicioni non poteva partecipare alle primarie del Partito democratico». A ribadirlo è Giancarlo Bastianini, membro della commissione del congresso, che ha sollevato la questione al seggio grossetano della circoscrizone Pace.
«Ho fatto notare – dice Bastianini – che Felicioni non poteva votare in quanto consigliere comunale di un raggruppamento che non solo non è del Pd ma è anche all’opposizione rispetto al Partito democratico e alla coalizione di centrosinistra».
Statuto alla mano, Bastiani ha spiegato che secondo l’aticolo 2 comma 9 del partito esclude dalla “registrazione e dall’albo degli elettori del Pd le perosne appartenenti ad altri movimenti politici o iscritte ad altri partiti o aderenti, all’intenro delle assemblee elettive, a gruppi consiliari diversi da qualli del Partito democratico”.
«Ho cercato di evitare le polemiche – spiega ancora Bastianini –, e in modo educato ho soltanto detto quello che prevede lo statuto. Se poi in altri seggi c’è stato qualcuno che ha votato e non poteva farlo io non lo so e non sarei potuto intervenire».
«Queste primarie – ha concluso Bastianini – servono ad eleggere il segretario nazionale del Pd e non il candidato premier di una colazione di centrosinistra; è giusto che chi partecipa rispetti le regole del Pd».