ORBETELLO – «Con rammarico ho appreso dai media e dai quotidiani notizie circa il contenuto del rapporto degli Ispettori Ministeriali relativamente al caso della diciassettenne Valentina Col, deceduta il 25 agosto scorso presso l’ospedale di Orbetello». Comincia così la lettera che l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni ha inviato al ministro Beatrice Lorenzin. Già in un comunicato inviato tre giorni fa l’assessore aveva espresso il proprio appoggio all’azienda sanitaria di Grosseto, e il proprio disappunto per le modalità seguite dagli ispettori ministeriali. Lo stesso disappunto che esprime ora nella lettera al ministro. «Il testo del rapporto – prosegue la lettera – o le informazioni ufficiali inerenti al rapporto stesso, non sono mai statti trasmessi alla Regione e all’Azienda sanitaria interessata, che pure hanno offerto senza riserve la disponibilità necessaria a far luce sulla vicenda, all’insegna della trasparenza e della collaborazione istituzionale».
Nella lettera, l’assessore Marroni chiede al ministro Lorenzin di ricevere prima possibile tutta la documentazione già in possesso dei mezzi di informazione, inoltre avanza anche una proposta di legge: «Diritto alla giustizia e diritto alla salute non devono entrare in conflitto – dice -, emerge quindi la necessità di un chiarimento sulla materia a livello del quadro legislativo nazionale. La Regione Toscana ha già introdotto, in alcune delibere, provvedimenti a tutela dei sistemi di segnalazione, ma occorre una legge nazionale che sancisca la legittimità dei sistemi di reporting e learning e il loro utilizzo a fini esclusivi di analisi e miglioramento organizzativo: in sostanza, che regolamenti le procedure di utilizzo delle informazioni derivanti dalle inchieste interne».
Sul caso però, intervengono anche i consiglieri regionali del Nuovo Centrodestra Alberto Magnolfi e Andrea Agresti: «Al tentativo di spostare tutta l’attenzione dai tragici contenuti della tragedia ai cavilli procedurali della sua diffusione noi non ci stiamo. Ed è invece questo che il sistema sanitario toscano tutto intero, dai vertici della Asl 9 fino all’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni che scrive al ministro Beatrice Lorenzin “minacciando” crisi di fiducia nei rapporti istituzionali e proposte di legge per blindare gli esiti del lavoro di ispezione. Auspichiamo che l’assessore Marroni non voglia mutuare dal governatore Rossi l’abitudine al gioco dello scaricabarile».
«Così non vale – proseguono -. Una giovane è deceduta, il ministero aveva il diritto di farsi un’idea dei perché e se il quadro raccolto non piace ai titolari della sanità toscana ci pare che questo sia il minore dei mali. Piuttosto che guardare alla pagliuzza delle modalità di diffusione della relazione, si badi alla trave dei problemi che sono stati rilevati, affinché casi simili non abbiano a ripetersi».