ORBETELLO – Valentina Col poteva essere salvata. A sostenerlo sono gli ispettori del Ministero della Salute che hanno concluso l’indagine sul caso della morte della diciassettene di Roma, avvenuta il 25 di agosto scorso all’ospedale di Orbetello, dove la ragazza si era recata dopo una caduta avvenuta in spiaggia nei giorni precedenti al decesso.
L’indagine al momento vede coinvolti 9 medici e un radiologo e di fatto mette sotto accusa l’ospedale di Orbetello, struttura inadeguata, secondo gli ispettori, ad accogliere pazienti di giovane età. Inoltre, nel rapporto finale stilato dal Ministero della Salute, emerge che i medici che avevano in cura Valentina, non avrebbero rispettato il protocollo standard e le procedure indicate dalla Regione Toscana, tra cui figura la compilazione della scheda di valutazione del rischio tromboembolico. Intanto, la famiglia della giovane è pronta a costituirsi parte civile.