GROSSETO – Sei Toscana «si è impegnata a fermare qualsiasi progetto che veda la divisione del territorio, del servizio, e dei lavoratori impegnati su tutto Ato Sud». Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di revocare lo sciopero che era stato indetto per il 2 dicembre. «Durante l’incontro – affermano Simonetta Poggiali, Francesco Chiaravalli, Paolo Fantappiè, rispettivamente per Cgil Cisl e Uil funzione pubblica – Sei Toscana ha presentato un riassunto del piano industriale e gli obiettivi aziendali che intendono perseguire in questi 20 anni di affidamento del servizio».
Le Organizzazioni Sindacali «hanno ribadito la loro netta contrarietà all’ipotesi di affidamento di parti del servizio a soci di Sei Toscana, che non rispetta lo spirito politico della legge regionale e la gara di Ato Sud, prendendo atto della disponibilità aziendale ad aprire un percorso su tutte le problematiche da affrontare nei prossimi tre mesi. Nei prossimi giorni si aprirà il confronto partendo dal passaggio dei dipendenti comunali e dei dipendenti dei diversi gestori che non sono confluiti in Sei Toscana».
Nel frattempo, nei giorni scorsi, si sono svolte le prime elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nel comparto dell’igiene ambientale. Per l’area vasta del sud della Toscana le elezioni si sono fatte nella nuova azienda SEI Toscana, portando al voto oltre 800 lavoratrici e lavoratori provenienti da sei diverse aziende e distribuiti su un territorio vastissimo. La Cgil, tra i lavoratori ex Coseca, ha preso il 77% dei voti. La nuova Rsu è composta da 15 delegati di cui 11 in quota Cgil. Di questi ben 5 sono di Grosseto. Di Grosseto è anche la delegata che ha riscosso più consensi personali, Loretta Fantini con 101 voti di preferenza. «I lavoratori – ha commentato Monica Pagnbi segretaria provinciale Fp Cgil – hanno capito l’importanza di partecipare scegliendo i propri rappresentanti e mandando un segnale forte anche all’azienda in un momento delicatissimo del passaggio del servizio e del confronto sindacale».