MASSA MARITTIMA – «La nascita di un Istituto Femminile Socio Sanitario a Follonica sembra evidenziare la volontà politica della Provincia di Grosseto di consentire il progressivo drenaggio da Massa Marittima verso Follonica dell’utenza scolastica della zona Nord con la conseguenza prevedibile e probabilmente perseguita, di determinare la perdita dell’autonomia scolastica di Massa Marittima». È la dura affermazione del Consiglio comunale di Massa Marittima che, all’unanimità, chiede al Consiglio provinciale di «non implementare il numero degli indirizzi scolastici nella zona Nord della provincia». Già in passato il sindaco di Massa Marittima, Lidia Bai, aveva evidenziato la necessità di «scelte politiche che avessero come obiettivo prioritario, il mantenimento delle due autonomie scolastiche di Follonica e Massa Marittima». Proprio per questo aveva chiesto che il numero dei corsi nei due plessi non venissre aumentato, ma che invece si andasse verso un consolidamento di quelli già esistenti, anche perché «visti i limitati numeri della popolazione scolastica complessiva nel territorio, la creazione di nuovi indirizzi mette a serio rischio l’autonomia scolastica di Massa Marittima, quella numericamente più debole». Questo era stato chiesto anche in un incontro a cui aveva partecipato l’assessore provinciale all’istruzione Cinzia Tacconi.
Due giorni fa, da una telefonata del presidente del consiglio provinciale Sergio Martini, Bai ha saputo della scelta di aumentare i corsi a Follonica. «Questa linea politica – affermano i consiglieri comunali di Massa Marittima – potrà causare la perdita in un futuro prossimo, di un’autonomia scolastica che riteniamo essere un valore per tutto il sistema scolastico provinciale. Tra l’altro dalla dirigenza scolastica dell’Istituto Superiore Lotti di Massa Marittima non è pervenuta alcuna richiesta che possa creare concorrenza e/o conflitto con il plesso scolastico superiore di Follonica». I consigòlieri concludono chiedendo alla Provincia di non aumentare i corsi per la zona nord.