di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Sette racconti che si sviluppano dal 1949 al 2010, intrecci di storia e di storie, con un filo conduttore che riporta alla memoria stragi ed episodi truci, narrate però, al tempo stesso, quasi come una commedia. Tutto questo “Luci spente nella storia”, il nuovo libro scritto dall’autore maremmano Maurizio Cavina, edito dalla Effigi. «Un libro che poteva essere presentato in qualsiasi parte d’Italia – spiega Simone Giusti, presidente dell’associazione L’altra città e curatore della prefazione -. Un libro che sta al confine con il romanzo, il racconto e il teatro di narrazione». La sala conferenze della Banca della Maremma è gremita, a dimostrazione dell’interesse verso questa pubblicazione che promette di essere sorprendente.
«Quello scritto da Cavina è un libro che stimola la memoria e la ricerca dei fatti storici – osserva Loriano Valentini, presidente della Fondazione Grosseto Cultura -. Apprezzo il coraggio dei grossetani che si spendono e creano opere di questo tipo. Troppe volte si assiste a fenomeni di timidezza o di presunzione che però producono lo stesso effetto: l’opera non esce fuori». L’autore si è soffermato sul lavoro svolto precisando che «ci sono eventi e fatti storici che vengono rimossi – osserva Maurizio Cavina -, ma per fare questo c’è sempre bisogno di una concomitanza di interesse». “Luci spente nella storia”, si preannuncia quindi come un libro che punta a dare un angolo di osservazione differente e crea i presupposti per stupire il lettore. Non è un caso che dal presidente della Banca della Maremma, Francesco Carri, a conclusone della presentazione sia arrivata l’esortazione, rivolta allo scrittore, a non fermarsi.