FIRENZE – “Se hai testa, fai il test”. In occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, domenica 1 dicembre, in questi giorni lo spot della Regione viene proiettato in 40 sale cinematografiche d’essai della Toscana. Sono cinque differenti corti (vincitori delle scorse edizioni del concorso), che invitano gli spettatori a prestare cura alla propria salute sessuale, usando il preservativo e facendo il test, sempre, ma soprattutto dopo un rapporto a rischio. Anche quest’anno, la Regione ha organizzato la quarta edizione del concorso nazionale video “Se hai testa, fai il test”, in collaborazione con il Florence Queer Festival di Firenze e con Fondazione Sistema Toscana Mediateca. Hanno partecipato alla selezione oltre 30 corti. I vincitori verranno proiettati al cinema l’anno prossimo.
Ma la vera novità arriverà con il 2014. Si prevede infatti la realizzazione di una app per smartphone e tablet, in collaborazione con la Fondazione Sistema Toscana, che fornirà informazioni sul virus (epidemiologia, diffusione, cure), ma anche sui servizi offerti dal servizio sanitario regionale e dalle strutture di volontariato sociale.
“Le modalità di trasmissione del virus dell’Hiv sono cambiate – dice l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni – Ora la trasmissione avviene prevalentemente per via sessuale, e soprattutto con rapporti eterosessuali. Ma l’allarme mediatico è calato, e le persone che hanno comportamenti sessuali a rischio non fanno il test. E’ importante dunque non abbassare la guardia, usare il preservativo e fare il test, per iniziare subito le terapie ed evitare la trasmissione del virus”.
Aids: i numeri in Toscana – Al 31 dicembre 2012 in Toscana le persone malate di Aids viventi sono 1.620. L’andamento dei casi di Aids nella nostra regione è analogo a quello nazionale: dal 1995 (in cui i casi erano 367) si registra una progressiva diminuzione, che si è assestata negli ultimi anni intorno a 90-100 casi l’anno.
Le nuove diagnosi in Toscana nel 2012 sono state 72. L’incidenza è maggiore tra i maschi: nel 2012 il rapporto maschi/femmine è quasi di 5 ad 1 e dall’inizio dell’epidemia i maschi costituiscono il 78% della casistica.
Nel contesto nazionale, nel 2012 la Toscana si colloca, per tasso di incidenza, al quarto posto (2,2 casi per 100 mila abitanti), preceduta da Lombardia (2,7 casi per 100 mila abitanti), Veneto (3,3 casi per 100 mila abitanti) ed infine Liguria al primo posto (6,7 casi per 100 mila abitanti).
Hiv: i numeri in Toscana – In 4 anni di sorveglianza delle nuove infezioni di Hiv (di cui si occupa l’Ars, Agenzia Regionale di Sanità) sono state notificate in Toscana 988 nuove diagnosi di cittadini residenti in regione. L’80% dei casi adulti segnalati in Toscana sono maschi ed il 59% ha tra i 30 e il 49 anni. Le donne scoprono più precocemente degli uomini l’infezione da HIV: la loro età media è di 34 anni rispetto ai 40 anni dei maschi.
Nel contesto nazionale l’incidenza delle nuove diagnosi da Hiv nel 2012 va da 10,5 ogni 100.000 residenti in Lombardia allo 0,6 ogni 100.000 residenti in Calabria. La Toscana si colloca in una posizione intermedia, con 5,9 nuove diagnosi ogni 100.000 residenti (la media nazionale è di 6,5 nuove diagnosi ogni 100.000 abitanti).
Modalità di trasmissione – La maggioranza delle infezioni da Hiv è attribuibile a contatti sessuali non protetti: si tratta dell’86,6% di tutte le segnalazioni (anni 2009-2012). I rapporti eterosessuali rappresentano la modalità di trasmissione nettamente più frequente per le donne (89,6%). Nei maschi il contagio è sia omosessuale (MSM: maschi che fanno sesso con maschi) che eterosessuale: 49,7% e 36,2% rispettivamente.
La trasmissione eterosessuale è la modalità più frequente di trasmissione per gli ultra-cinquantenni. Le persone che si sono infettate a causa dell’uso di droghe iniettive sono invece intorno al 7% nel quadriennio 2009-2012, ma la percentuale scende al 5,4% se consideriamo solo il 2012: in linea con il dato nazionale, che per il 2012 è del 5,3%.
Terapia antiretrovirale e quadro clinico e immunologico – In Toscana il 60% dei pazienti Hiv-positivo viene sottoposto a terapia antiretrovirale entro 90 giorni dalla diagnosi di sieropositività. Tra i casi di Aids invece solo il 29% dei pazienti era stato sottoposto a terapia antiretrovirale pre-Aids. Da rilevare un preoccupante ritardo diagnostico: infatti 1 caso di Hiv su 5 è già in Aids conclamato al momento della diagnosi di sieropositività e il 57% è Late Presenter (LP), ovvero si presenta alla prima diagnosi di sieropositività con un quadro immunologico già compromesso o con una patologia indicativa di Aids.
I Late Presenter sono più frequenti nei maschi, in persone con età più avanzata e tra gli eterosessuali (65,0% vs 46,5% nei MSM). Questo dato testimonia una ridotta percezione del rischio tra gli eterosessuali, che eseguono il test quando c’è già il sospetto di una patologia Hiv-correlata.
Siamo di fronte a un abbassamento del livello di guardia, legato alla scarsa conoscenza del problema e dei comportamenti a rischio. La conseguenza: una diffusione anche inconsapevole dell’infezione e un ritardo nell’accesso alle cure. Iniziare la terapia antiretrovirale precocemente è un vantaggio sia in termini di sopravvivenza che di qualità della vita.
Test HIV in gravidanza – Tra le donne sieropositive in Toscana, il 20% ha scoperto la patologia in gravidanza, grazie all’inserimento dello screening per l’Hiv nel libretto regionale per la gravidanza. Scoprire la sieropositività in gravidanza permette non solo di iniziare la terapia precocemente e di salvaguardare quindi la salute della donna, ma consente anche di prevenire la trasmissione del virus al bambino, come è testimoniato dall’abbattimento nel nostro paese del tasso di incidenza di infezione neonatale. Dei 123 casi di Hiv con trasmissione madre-figlio registrati in Toscana dall’inizio dell’epidemia, solo 3 riguardano gli ultimi 5 anni.