GROSSETO – I dipendenti della Provincia di Grosseto non ci stanno. Il prossimo 30 novembre si svolgeranno le elezioni per la nomina dei consigli di amministrazione dei 6 Consorzi di Bonifica istituiti a livello regionale, ma qualcosa, secondo loro, non torna. «La Regione Toscana, ha concordato con tutti i soggetti istituzionali una campagna d’informazione su radio, tv locali e siti web, al fine di informare al meglio i cittadini e di garantire una maggiore partecipazione alle prossime elezioni – spiegano dalla Rsu dei lavoratori -. Il costo complessivo di questa tornata elettorale è stimato in oltre 1 milione di euro che verranno così distolti dalle opere di manutenzione. Rimane alquanto difficile partecipare a questa giornata di “alto esercizio di democrazia”, considerando come la Regione Toscana auspichi da tempo che nessun Consiglio Provinciale o Presidente di Provincia debba essere rinnovato. Prevedendo addirittura l’eliminazione dell’istituzione, perché inutile e costosa».
«Rimane difficile consolarsi di fronte a questo strano senso civico, in cui liste e candidati sono gli stessi che proclamano di voler chiudere i Consorzi, eliminare le Province e ridurre burocrazia e carrozzoni. Come è impossibile rimanere in silenzio di fronte alla contraddizione che è uno spreco far eleggere i rappresentanti delle Province mentre è alto senso democratico impegnarsi nelle elezioni dirette di un gruppo ristretto di elettori – proseguono dalla Rsu -. Difficile non ricordare a tutti i cittadini come le Province svolgano già questo compito su fossi maggiori e canali diversi, e che sarebbe più semplice assegnare loro anche le competenze di questi nuovi Enti».
«Il 30 Novembre la Toscana mentre deve procedere a garantire, per le proprie antiche radici democratiche, questo esercizio di partecipazione, rimane invece indifferente e inerme di fronte allo svuotamento e prossima soppressione di una vera Istituzione prevista dalla Costituzione – concludono dalla Rsu -. Noi come dipendenti e lavoratori delle Provincia non possiamo rimanere indifferenti davanti a una Regione così poco sensibile e incurante dell’evidente peggioramento dei servizi e dell’aumento dei costi per i cittadini dovuto al proliferare di enti e carrozzoni che, anche con le nuove Unioni dei Comuni, si stanno creando in sostituzione delle Province».