di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Sulla panchina del Grosseto sarebbe tornato anche a piedi, ha dovuto attendere che passassero gli anni migliori della Serie B, ma ora Antonello Cuccureddu è pronto per un nuovo miracolo. «Sentivo il desiderio di tornare, anche se in Sardegna si sta bene il calcio è la mia vita – dice il mister del Grifone – Adesso ho ancora più voglia di far bene, di cominciare questa avventura». Il nuovo allenatore trova una squadra in salute, ma con il problema del gol: «I ragazzi mi stanno veramente mettendo in difficoltà, perché per la prima volta mi trovo a dover valutare tanti buoni giocatori. Non sarà facile fare le scelte – spiega -, ma questo dovranno essere accettate perché io credo nella forza del gruppo. Gli attaccanti in questo momento non fanno gol, ma il problema è solo mentale».
Non parla di moduli Cuccureddu: «Abbiamo qualità, ma serve anche cattiveria, altrimenti non vai avanti – osserva -. Possiamo giocare in tanti modi, sia con la difesa a tre che a quattro, non sono un integralista in questo, piuttosto occorre avere la pazienza di valutare i giocatori e capire dove possano rendere al meglio». Dietro l’angolo però, c’è già il Lecce, prossimo avversario domenica prossima: «Un bel banco di prova in cui ci sarà da mostrare carattere – precisa il mister dei maremmani – anche se poi dobbiamo dimostrare di essere continui anche in casa».
Cuccreddu, in chiusura, ha un pensiero per i suoi conterranei: «Noi sardi siamo molto attaccati alla nostra terra e ciò che è accaduto con l’alluvione mi ha colpito profondamente. Mi sono ritrovato a piangere pensando alla sofferenza di tante famiglie che hanno perso i propri cari. Vorrei essere vicino a loro con le mie parole. Noi oggi parliamo di calcio, ma i veri problemi sono questi».