di Barbara Farnetani
GROSSETO – «In un’ora ho visto tutto il bene e tutto il male» così Andrea Natarnicola, uno dei passeggeri e consulente della Costa Concordia che questa mattina ha testimoniato in aula durante il processo a Grosseto ha parlato dei momenti drammatici del naufragio. Il peggio la nave che colava a picco, il meglio i gigliesi, con le loro case aperte e le coperte calde.
Fiorella Silvana Panetti, terzo commissario di bordo, che quella sera resto sulla nave sino alle 4 di notte, parla della difficoltà di dimenticare «sentirai sempre che non hai fatto il massimo – ha raccontato ai microfoni dei giornalisti – è stata dura, sto cercando di dimenticare». La donna era anche caduta all’altezza del ponte 4 restando intrappolata ed era stata tirata su con una corda. Deve invece ancora testimoniare Giovanni Nonnis, colui che riuscì a recuperare nelle 12 casseforti della nave 1 milione e 240 mila euro che erano gli stipendi dei dipendenti dell’equipaggio e gli incassi di uffici e negozi della nave.