GROSSETO – Il consigliere comunale Riccardo Megale ha presentato un’interrogazione in merito alla decisione del comune di far pagare l’uso di acqua non potabile dai pozzi per innaffiare orti e giardini. «Nell’interrogazione – dichiara il consigliere Megale – faccio notare che per circa 380 famiglie residenti al Verde Maremma esiste una convenzione siglata tra il Comune e la società Edilizia Verde Maremma, come risulta nella delibera 393 del 26 luglio 1972. Gli abitanti di quel quartiere hanno deciso di dare vita ad un comitato per tutelarsi rispetto alla decisione del Comune e lamentando molteplici disservizi negli oltre trent’anni dalla nascita di questa zona residenziale e in modo particolare in questi ultimi anni in cui lo stato di abbandono di molti spazi pubblici è evidente a tutti. Ci sono già state assemblee a cui è intervenuto lo stesso assessore Monaci, ma non sembrano essere state risolutive».
«Occorrerebbe fare chiarezza sulla convenzione che richiamo nella mia interrogazione – prosegue Megale -: non risulta a nessuno, infatti, che sia stata disdetta, revisionata o revocata con atti deliberativi successivi a quello del 26 luglio 1972. In essa c’è soprattutto l’articolo 4 che stabilisce testualmente che “Per l’innaffiamento dovrà essere assicurata una disponibilità di acqua di almeno 2 litri al giorno per ogni metro quadrato di superficie a verde attrezzato (pubblico o privato) e a strade da reperire nel sottosuolo con pozzi”. A quanto riferiscono i residenti, fino al 2008 la convenzione è stata sostanzialmente rispettata, mentre negli ultimi anni nulla sarebbe stato fatto per garantire ai residenti quanto lì stabilito. Per tale motivo chiedo se il servizio citato nell’articolo 4 della convenzione del 1972 è sempre stato garantito o se abbia subito interruzioni e se tale zona sia esclusa da eventuali prossimi pagamenti per l’erogazione del servizio».