ORBETELLO – «Le alghe della laguna di Orbetello quest’anno hanno girato tutta un po’ la Toscana. Il costo per lo smaltimento a discarica, viaggio incluso, è stato di circa 1,5 milioni di euro a fronte di circa 650.000 euro delle attività di raccolta in laguna». Lo afferma l’associazione grossetana del WWF che prosegue «Noi da anni stiamo sostenendo la necessità di adottare soluzioni di gestione della eutrofizzazione della laguna che riducano lo sviluppo delle alghe, anziché cercare una qualche raffazzonata collocazione delle alghe stesse».
«Comunque la si voglia far passare all’opinione pubblica – prosegue il WWF -, questo materiale biologico, ad oggi, non può essere utilizzato vantaggiosamente per nessuna produzione industriale. E questo lo sa anche la società Solemme, che ne ha ricevuto un migliaio di tonnellate e che sostiene che esso possa essere inserito nel suo “ammendante compostato misto”. Poiché un ammendante ha la funzione di arricchire di carbonio un terreno (non è un compost fertilizzante che introduce macro e micro nutrienti, di cui le alghe sono povere), esso è un prodotto di scarso valore economico. Quindi, perché la produzione sia sostenibile deve utilizzare materiali di facile reperimento, presenti in prossimità del punto di produzione, oppure deve essere sostenuta da incentivi pubblici. I nostri soldi».
«Questo ha un senso se si deve risolvere un problema altrimenti non risolvibile, di grave impatto sanitario e sociale -. precisa ancora WWF -. Ma nel caso delle alghe di Orbetello non si capisce perché dovremmo spendere centinaia di migliaia di euro per smaltire queste alghe (sia pure attraverso la produzione di un ammendante), quando è possibile adottare un criterio che può ridurne lo sviluppo in situ. Non è per caso che dobbiamo contribuire a sostenere la ristrutturazione dell’impianto Solemme di Monterotondo? Noi pensiamo che non sia più il tempo di questa disinvolta gestione del danaro pubblico è che sia doveroso da parte delle Amministrazioni cercare le soluzioni più razionali ed economiche. In ogni caso, se la Solemme ritenesse davvero così prezioso questo materiale, e per questo si dovesse continuare a raccoglierlo, dovrebbe venire a prenderselo (a spese sue)».