GROSSETO – Molte imprese (sia artigiane che commerciali) della nostra provincia già forniscono beni e servizi alla Pubblica amministrazione, mentre altre sarebbero interessate a farlo. In molti casi al mercato della Pubblica amministrazione (sia in materia di fornitura di servizi che di rapporti commerciali), nonostante le difficoltà ed i vincoli indotti dal patto di stabilità, le aziende fornitrici attribuiscono un grande valore; in altri la volontà di entrare nell’ambito dei fornitori della P.A. è stato assunto come obiettivo e condizione per la crescita e lo sviluppo. Le norme approvate negli ultime anni sulla razionalizzazione della spesa, del resto, stanno portando gli Enti Pubblici a ricorrere (sempre più spesso) al sistema degli acquisti in rete.
«Nel nostro territorio, fino ad oggi, di accesso al mercato elettronico non si è parlato a sufficienza – afferma Renzo Alessandri, direttore provinciale Cna -, ma visto che negli ultimi tempi si registrano inviti che sempre più di frequente sono rivolti dalle amministrazioni alle imprese, sarebbe bene che queste ultime riflettessero sulla opportunità di registrarsi: al MEPA o alle altre piattaforme regionali. Sulla base di questi segnali, ci è sembrato opportuno avviare una prima fase di informazione e di confronto in grado di coinvolgere tutte le imprese interessate». Proprio per questo, la Cna, ha indetto una iniziativa che si terrà lunedì prossimo, 25 novembre, alle ore 16,00 presso la sala conferenze dell’Associazione; un’iniziativa in cui verranno approfondire le “Le norme che regolano il mercato elettronico della pubblica amministrazione ed il sistema start della Regione Toscana”, relatore Gianluca Volpi coordinatore dell’Area servizi alle Imprese di CNA Toscana, e verranno fornite “le prime indicazioni operative per iscriversi ed operare su MEPA e START”, relatore Divo Pettini di CNA Grosseto che simulerà una procedura necessaria all’iscrizione.
Il rischio, secondo quanto dice Alessandri, è «quello di perdere in primo luogo un mercato che si considera acquisito e subito dopo quello di “mancare” non tanto la possibilità di vendere ma addirittura quella di partecipare all’aggiudicazione degli appalti».