di Lorenzo Falconi
GROSSETO – E’ un giorno dai sentimenti contrastanti quello vissuto alla ex Mabro. Da un lato i lavoratori in sciopero che hanno condotto la loro battaglia fuori dalla fabbrica, dall’altro i colleghi che hanno intrapreso una strada differente rimanendo al fianco della proprietà. Bandiere, striscioni e spumante per chi in questi mesi ha condotto una battaglia rumorosa e che sulla sentenza emessa dal giudice gioisce per la bocciatura dell’accesso al concordato e per uno spiraglio che lascia intravedere la Prodi bis come possibile scialuppa di salvataggio. Malumore, invece, si registra tra le maestranze della ex Mabro che in questi mesi, ci tengono a precisarlo, hanno garantito la continuità produttiva di Abbigliamento Grosseto. Il pomeriggio del dopo sentenza che con molta probabilità cambierà la storia dell’azienda tessile maremmana, è stata vissuto dai presenti in fabbrica come tanta amarezza, prima di riunirsi in assemblea per esprimere una valutazione sulla situazione che si è venuta a determinare e sui possibili futuri sviluppi.
Al termine dell’assemblea, le maestranze rimaste in fabbrica: «Ribadiscono la validità della loro decisione di non aver scioperato al fine di tenere aperta l’azienda, decisione che ha permesso in questi mesi di risollevare il fatturato che nel mese di giugno era vicino allo zero e soprattutto di preservare la capacità produttiva – spiegano -. La Mabro è oggi un’azienda che seppure a volumi ridotti, produce e ha un portafoglio ordini. Tutto questo forse potrà aiutare il nuovo Commissario Straordinario che si insedierà se sarà approvata la Prodi bis, per tentare il salvataggio della fabbrica».
«A questo punto, la data del 5 dicembre prossimo potrà diventare fondamentale per sapere se l’impegno e i sacrifici profusi in questi mesi saranno serviti a qualcosa – concludono -, a meno di nuove iniziative dell’azienda, che ci risulta stia valutando il da farsi rispetto alle decisioni del tribunale». Nel frattempo l’azienda Abbigliamento Grosseto ha deciso di collocare il personale in cassa integrazione in attesa di ulteriori decisioni.