GROSSETO – Il Presidente del Tar Toscana ha concesso la sospensione provvisoria del procedimento di vendita delle Farmacie Comunali Riunite. Tale decisione è intervenuta a seguito delle richiesta dei 13 ricorrenti, sui 145 firmatari, di provvedere in via d’urgenza, prima della decisione collegiale, visti i tempi ridotti previsti per l’apertura delle offerte di acquisto, che doveva svolgersi il 3 dicembre prossimo. «Il Presidente del Tribunale ha dunque riconosciuto il legittimo interesse dei cittadini a veder discutere il ricorso, ed ha, con questa decisione, impedito che l’Amministrazione Comunale procedesse speditamente verso l’aggiudicazione rendendo del tutto inefficace il ricorso al Tar – spiegano dal coordinamento referendum farmacie -. Nella decisione si rileva come questa misura “consenta di tutelare efficacemente le ragioni dei ricorrenti”. Non si tratta di una decisione in via definitiva, ma rappresenta la prima concreta opportunità per i ricorrenti di esporre le proprie ragioni in Camera di consiglio».
«Stupisce, dunque, la reazione del Comune, nella persona del vicesindaco Paolo Borghi, che definisce non veritiera la notizia diffusa dagli organi di stampa e si dice sicuro di poter aprire le buste il giorno 4 dicembre – aggiungono dal coordinamento -. Noi, fiduciosi nell’azione della magistratura, accogliamo con favore questa decisione e attendiamo serenamente il pronunciamento collegiale. Invitiamo l’Amministrazione Comunale a fare altrettanto».
Non tarda ad arrivare nemmeno la risposta da parte del Comune di Grosseto: «Sotto il profilo tecnico, il decreto del Tar Toscana è uno stop assunto in modo proceduralmente ineccepibile, in assenza di contraddittorio ed è strumento giuridico propriamente diretto a mantenere la situazione di fatto fino alla effettiva decisione della sospensiva che, invece, sarà assunta nel pieno contraddittorio delle parti – spiegano dall’amministrazione -. È evidente che nessuna decisione di merito sulla fondatezza del ricorso è stata assunta dal Giudice Amministrativo e che il Comune farà valere le proprie ragioni nell’udienza del 4 dicembre prossimo, non potendo però non rilevarsi come l’iniziativa dei ricorrenti, alcuni dei quali anche consiglieri comunali, sia stata intrapresa tardivamente, ben dopo l’approvazione delle delibere di indirizzo per la alienazione delle quote sociali del 27 agosto 2013. Infine, ma non da ultimo, si sottolinea come le polemiche seguite alla scontata decisione del Tar possano solamente scoraggiare eventuali investitori, danneggiando inevitabilmente i contribuenti e i lavoratori grossetani».