CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Non ci sono ancora certezze sulle cause che hanno portato alla morte di otto cani da caccia a Castiglione della Pescaia, e forse non ce ne saranno mai, visto che le carcasse degli animali sono state ormai smaltite come previsto dalla legge. Anche se dalla descrizione dei sintomi l’ufficio attività faunistico venatorie della Provincia di Grosseto e il Servizio sicurezza alimentare e tutela sanitaria del patrimonio zootecnico della Asl 9 sembra avallare l’ipotesi che si tratti di pseudorabbia «Dalle descrizioni dei cacciatori appare molto probabile che i cani siano stati colpiti dalla pesudorabbia causata dall’ingestione di carne cruda o viscere di cinghiali con il morbo di Aujesky. La malattia ha come agente responsabile un virus della famiglia degli Herpesvirus, può essere presente nel cinghiale selvatico ed essere trasmesso agli altri suidi. Il Morbo di Aujeszky è letale nel cane, di cui colpisce il sistema nervoso centrale».
«L’uomo – proseguono Provincia e Asl 9 – non è sensibile al virus, pertanto venire a contatto con animali infetti, con le loro carni, non comporta alcuna conseguenza. Non esistono vaccini specifici per proteggere i cani dall’infezione, ma solo vaccini autorizzati per la specie suina. E’ importante sottolineare comunque che i cani che hanno contratto il virus non possono trasmetterlo ad altri cani».
«I sintomi, nel cane, si presentano dopo un periodo di incubazione di pochi giorni e ricordano quelli della rabbia, da cui il nome “pseudorabbia” – precisa la nota -. Il contagio potrebbe avvenire per contatto diretto, attraverso morsi, ferite, ma nella maggior parte dei casi avviene ingerendo viscere e carne cruda infetta. Provincia e Asl 9 raccomandano, alle associazioni venatorie, atc e soprattutto ai cacciatori, di segnalare agli uffici competenti dell’amministrazione provinciale altri eventuali casi sospetti, in modo da avere una conoscenza della diffusione della patologia sul territorio. Un’altra importante raccomandazione è quella di evitare di dare da mangiare carne cruda e viscere di cinghiale ai cani perché questo è l’unico metodo efficace per ridurre i rischi di trasmissione della malattia».