GROSSETO – L’Ance ha avviato una pressante azione associativa verso il Governo per chiedere, all’interno della Legge di stabilità, una drastica revisione della disciplina delle tasse sulla casa e che si gettino le basi per una nuova fiscalità che garantisca la tutela del bene casa e la sua redditività, anche attraverso una vera Service tax.
«Dopo l’allarme lanciato nel corso dell’Home Day anche dall’Ance a livello provinciale sulla confusione che il balletto di tasse sulla casa sta generando per famiglie e imprese, chiediamo di rivedere la TASI che, così come prevista nel disegno di legge sulla stabilità, sulle seconde case assumerebbe i connotati di una terza patrimoniale in aggiunta all’IMU e al ritorno dell’IRPEF – spiega il presidente Andrea Brizzi -. Una mazzata per le imprese di costruzione che si trovano a pagare nuovamente, dopo l’eliminazione dell’Imu, una tassa sui fabbricati invenduti con una aliquota che può arrivare addirittura sino all’11,6 per mille del valore catastale. Ma un dramma anche per i proprietari tenuti al pagamento della quota più rilevante della TASI, che da tassa sui servizi comunali erogati a favore degli abitanti degli immobili si è trasformata invece in un ennesima patrimoniale».