GROSSETO – La vicenda della aree Peep Pizzetti, restadi estrema attualità dopo la sentenza della Corte di Appello di Firenze che, unita agli interventi normativi degli ultimi anni, hanno consegnato nelle mani dei privati proprietari dei terreni un’occasione per ottenere, in modo legittimo, più soldi. Di fatto il Comune di Grosseto si trova ad affrontare una questione spinosa: «Purtroppo le aree Peep, in questi anni, sono state oggetto di ripetuti interventi normativi che ne hanno fortemente limitato benefici e vantaggi sociali – spiega l’assessore Luca Ceccarelli (nella foto) -. Questi cambiamenti sono avvenuti nel corso degli anni ma è un problema con il quale ci si deve confrontare adesso che alcuni proprietari hanno otttenuto una sentenza favorevole anche se le procedure di esproprio di quei terreni sarebbero dovute partire già nella prima metà degli anni duemila, quando invece delle aree Peep partivano solamente le lottizzazioni private. Oggi come oggi risarcire 8 milioni di euro ai ricorrenti come conguaglio è una cosa davvero difficile per tutti».
«Le famiglie, le cooperative e le imprese delle aree Peep Pizzetti sono costantemente al centro delle preoccupazioni dell’amministrazione comunale che, infatti, sta lavorando sul tipo di ricorso da fare contro la sentenza della Corte di Appello di Firenze – prosegue Ceccarelli -. Un incontro con l’avvocato è previsto anche questa sera ma il Comune sta anche cercando di trovare accordi sulle modalità di pagamento con tutti i soggetti coinvolti. Ognuno dovrebbe capire facilmente la difficoltà della situazione e che si stanno studiando le carte con molta attenzione».
L’asessore comunale poi, replica a chi cerca, a suo avviso, di strumentalizzare la situazione: « Mentre il Comune è impegnato a favorire in tutti i modi un pagamento il più indolore possibile per cittadini, cooperative e imprese, altri si preoccupano invece di convocare le commissioni per mettere alla gogna il Comune come se fosse davvero all’origine del problema. Inoltre vorremmo ricordare ad alcuni consiglieri che quando si parla di concordare le date delle commissioni si intende un cosa precisa che non ha nulla a che fare con il comunicare ora e luogo 24 ore prima e poi affermare che si è tentato più volte di riunirsi. No alle strumentalizzazioni, dunque: nessuno scappa dal confronto legittimo all’interno di una commissione ma le preoccupazioni di chi vuole far credere di impegnarsi a trovare soluzioni solo perché le chiede a chi già le sta cercando, sono al momento secondarie».