di Lorenzo Falconi
GROSSETO – L’atto di cessione delle farmacie comunali potrebbe arrivare prima dell’attivazione del referendum, rendendo inutile l’esito della consultazione. Un problema già noto ai promotori del quesito referendario che, nell’ultimo consiglio comunale, avevano presentato mozioni per chiedere alla giunta Bonifazi di sospendere la procedura. Per questo motivo, nella vicenda che porta al referendum, spunta il ricorso al Tar che 13 dei 145 firmatari hanno disposto per non essere scavalcati nella decisione da parte dell’amministrazione comunale «Quella del ricorso al Tar è l’ultima carta da giocare – spiega Giacomo Gori, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale -. Le mozioni presentate sono state respinte e non rimane che l’unica via del tribunale per arrivare al referendum». Un pensiero condiviso con Cristina Citerni, la capogruppo di Sel in consiglio comunale: «Non volevamo arrivare a questo punto – spiega -, ma siamo costretti a rivolgerci alla giustizia quando la politica non risponde. Lo strumento democratico c’è, ma questa amministrazione si rifiuta di utilizzarlo».
Intanto il 3 dicembre è prevista l’apertura delle buste che porta alla valutazione delle offerte dei privati, un atto che da solo non basta a rendere inutile il referendum, ma che, unito alla stipula del contratto da parte del Comune di Grosseto, può vanificare la consultazione. «Abbiamo agito in fretta con il ricorso al Tar – spiega il legale Claudio Fiori – per ottenere dal tribunale un provvedimento di sospensione in attesa che la vicenda arrivi in Camera di consiglio. Con i tempi attuali non può arrivarci prima del 10 dicembre, potrebbe essere già tardi, quindi non ci resta che confidare in una sospensione provvisoria». Novità sulla vicenda sono attese verso la fine del mese, quando è attesa la prima decisione in merito all’iter di vendita delle farmacie comunali.