GROSSETO – Nuove norme in arrivo per gli aeroporti civili che insistono all’interno di quelli dell’Aeronautica militare, come avviene a Grosseto. Se dovessero entrare in vigore le normative europee questi aeroporti sarebbero tutti a rischio sopravvivenza. Il Parlamento europeo ha infatti proposto un regolamento per la gestione del traffico aereo e servizi di navigazione aerea.
Il testo prevede l’applicazione delle norme sulla certificazione anche ai fornitori di servizi di navigazione aerea militare (fornitori di servizi non certificati) che operano in aeroporti/spazi aerei dove il traffico aereo generale rappresenta la maggioranza, introducendo un nuovo criterio quantitativo non contemplato dalla normativa precedente. Un fornitore privo di certificazione secondo la normativa civile, come attualmente l’Aeronautica Militare «sarebbe impossibilitato, secondo la nuova regolamentazione, a fornire i servizi di navigazione aerea, sia di rotta che di terminale, in caso di prevalenza del traffico civile» afferma il sottosegretario ai trasporti Rocco Girlanda.
In base alla proposta, «i provider militari dovrebbero acquisire le certificazioni civili laddove il traffico civile superi il 50 per cento del totale con particolari ripercussioni negli scali militari ma anche quelli civili non ancora transitati ad Enav», per «l’impossibilità dell’Aeronautica di svolgere l’attività di controllo del traffico aereo per velivoli civili presso tali scali, bloccando di fatto il traffico civile in quegli scali».