di Barbara Farnetani
VARESE – Si chiama “Decalogo social per cristiani 2.0”, ed è stato messo a punto da un sacerdote, il parroco di Castiglione Olona. «Perché – come afferma il parroco, Don Ambrogio Cortesi – anche se non possiamo vivere fuori di internet, che ormai è il nostro ambiente, abbiamo delle radici reali, locali, comunitarie, e la nostra missione di chiesa non è astratta, ma profondamente inserita in una tradizione». E allora eccolo il decalogo, ve lo riproponiamo così come lo ha pensato don Ambrogio:
1 Facebook è come l’oratorio. Ci passano tutti e ci trovi tutti gli amici.
2 Foursquare è come la Messa. Non basta vederla in televisione: bisogna fare check-in.
3 I blog sono come il catechismo. Servono per approfondire.
4 Twitter è come la benedizione delle case. Rapidissima, ma raggiunge anche i più lontani.
5 Google è come la Bibbia. Ci trovi tutto quello che cerchi.
6 Google Plus è come certe lezioni di teologia. Incomprensibili.
7 Pinterest è come i quadri dei santi. Sono lì e ti guardano.
8 Le pagine ufficiali sono come la gerarchia. Un po’ inamidata (almeno fino a Francesco).
9 La rete è come il Creatore. Senza di lei/Lui non esistiamo.
10 Questo decalogo è farina del mio sacco. Potete commentarlo o anche contestarlo, ma se volete copiarlo, citate almeno la fonte.