ORBETELLO – «Un territorio non può essere ostaggio degli eventi naturali, ma neppure delle volontà distruttive dell’uomo». Lo affermano i consiglieri provinciali di Sel Valentino Bisconti e Tiziano Baldanzi che intervengono sull’autostrada Tirrenica. «A un anno dall’alluvione la provincia di Grosseto è ancora stretta tra queste due grandi contraddizioni. L’Albinia a un anno dall’alluvione, insieme ad altre zone della provincia, vive pesantemente questa condizione di insicurezza: da una parte le opere di difesa e manutenzione insufficienti e incomplete dall’altra la sciagurata scelta della collocazione del progetto autostradale che prevede il passaggio nel lotto 5b nei territori devastati dall’alluvione, e ancora da mettere in sicurezza, sommando così problemi ad altri problemi».
«Per mettere in sicurezza il bacino dell’Albegna servono almeno tra i 6 e i 7 milioni di euro. Per il resto della provincia una stima approssimativa ne prevede altri 5. Il Governo ne ha stanziati poche centinaia di migliaia – proseguono i due consiglieri di Sel -.La Regione Toscana mentre chiede finanziamenti gestisce un progetto, l’Autostrada Tirrenica proposta da SAT, che per sue caratteristiche mette in discussione le stesse opere di difesa idraulica. La difesa dell’Albinia e delle sue campagne, delle comunità che vivono da Grosseto ad Orbetello è strettamente connessa ad una corretta visione d’insieme che sappia coniugare tutti gli interventi programmati in quella fascia di territorio. Senza questo approccio il rischio è di ritrovarci a spendere denaro pubblico inutilmente, anzi aggravando la situazione di sicurezza e servizi generali. Come si rende compatibile l’investimento stanziato dalla Regione Toscana per 4 milioni e 750 mila euro per costruire l’argine remoto e l’installazione di impianto idrovoro fisso ai Guinzoni con la proposta di tracciato autostradale? Prima si individuino le casse di espansione dell’Albegna, dell’Osa, dei loro affluenti e tutti gli interventi in difesa idraulica al fine di una pianificazione unitaria delle opere. La sicurezza del territorio non deve essere subordinata alle nuove infrastrutture ma dovranno essere le infrastrutture subordinate alla sicurezza del territorio che attraversano».
Sull’autostrada Tirrenica interviene anche la deputata di Sel Marisa Nicchi, che in una interrogazione al ministero delle infrastrutture afferma «Siamo di fronte a un palese conflitto d’interessi. Il Commissario per l’autostrada Cecina-Civitavecchia, colui che dovrebbe vigilare sulla costruzione dell’opera, è anche presidente della Sat, la Società Autostrada Tirrenica. La persona che deve controllare il progetto non può essere la stessa persona che attua il progetto. Praticamente il Dottor Bargone è controllore di se stesso. Questa vicenda e quest’opera così impattante meritano trasparenza. Questo progetto – spiega Nicchi – comporta il furto della via Aurelia, quale bene collettivo che deve restare al servizio della comunità. Si vuole realizzare un’autostrada dove non ce ne è alcun bisogno essendo l’attuale Aurelia a quattro corsie più che sufficiente, come del resto appurato anche dall’Europa. Spendere denaro inutilmente e gravare sui cittadini con un altro balzello non va bene».