SCARLINO – La scuola di Scarlino per il sindaco Maurizio Bizzarri sarà l’ultima opera «in ordine di tempo, ma forse la prima in ordine di importanza, e questo per vari motivi: l’ impellente necessità della struttura vista la crescita della nostra popolazione scolastica, il fatto che è almeno da quattro legislature (e due sindaci) che ne parliamo, il fatto che per questa amministrazione è un dovere morale in ricordo del nostro amato assessore Enio Zanaboni. Il percorso è stato lungo e difficile e vale la pena riassumerlo brevemente: la Regione Toscana nel 2011 ha assegnato i fondi per il settore dell’edilizia scolastica e Scarlino ha avuto un contributo nella misura massima ammessa, per un importo di € 400.000. Con questo contributo, in aggiunta ad un mutuo di 1.400.000 € e a 200.000 € derivanti da un accordo con Solmar, l’amministrazione è andata a gara per affidare la realizzazione di un edificio scolastico di ultima generazione, su un progetto dell’architetto Bartolini: aule ampie, locali attrezzati per le attività ed i progetti scolastici, mensa, palestra e aula magna».
«Il primo stralcio funzionale, di circa 2 milioni di euro – continua Bizzarri -, prevede la costruzione di tutto l’edificio principale (primo e secondo piano), che appena realizzato permetterà l’apertura della scuola. A novembre 2012 siamo arrivati all’aggiudicazione, dopo iter di gara, oggettivamente lungo, basato sull’offerta economicamente più vantaggiosa anziché sul massimo ribasso, scelto per avere maggiori garanzie sull’intervento. Prima della stipula del contratto la ditta arrivata seconda ha fatto ricorso al Tar per un problema relativo alle motivazioni dei punteggi attribuiti dalla commissione, intendendo ottenere l’aggiudicazione. Il Tar ha respinto ciò per i noti principi di separazione dei poteri, tuttavia ha ritenuto inadeguata la motivazione uscita dalla commissione giudicatrice ed ha accolto il ricorso ai fini della nuova valutazione delle offerte».
«E siamo ai giorni odierni – afferma il sindaco -: a breve sarà convocata la commissione per un riesame dei progetti delle società arrivate prima e seconda alla gara. Il calendario dei lavori ipotizzato ha ovviamente subito uno stravolgimento non imputabile all’amministrazione comunale: basti pensare che la prima udienza del Tar c’è stata nel mese di maggio e quella definitiva dopo 4 mesi, cioè il 25 settembre, con la pubblicazione delle motivazioni il 28 ottobre. La commissione andrà a valutare in maniera analitica le offerte tecniche, soprattutto in relazione ai profili evidenziati nella sentenza, dopodiché si procederà prima alla nuova aggiudicazione provvisoria e poi a quella definitiva. Solo dopo questa fase, arriveremo alla stipula del contratto: la ditta aggiudicataria dovrà presentare il progetto esecutivo nei 45 giorni successivi, e ci sarà l’approvazione dello stesso nei successivi 30 giorni. E poi finalmente l’inizio lavori! Morale della favola: a volte avere i soldi pronti e la volontà non basta perché i tempi della burocrazia e della giustizia civile in Italia non sono, ahimè, quelli di un moderno paese dell’Europa occidentale».