a cura di Piero Simonetti
GAVORRANO – L’esecuzione del lavoro in miniera era la somma di una serie di azioni tra loro collegate e doverosamente ben coordinate. La figura di rilievo era il Minatore (detto anche Primo Minatore), spesso coadiuvato da un manovale con qualifica di Aiuto Minatore.
Il Minatore procedeva all’individuazione e realizzazione dei fori per le mine, poi – insieme al Carichino – provvedeva all’inserimento ed innesco delle cariche esplosive. Un comando, posto a distanza di sicurezza, ne provocava l’esplosione al momento stabilito.
Il Carichino era un operaio con notevole esperienza, in grado di poter stabilire la quantità di esplosivo da usare e procedere successivamente sia all’innesco che all’esplosione.
Crivellante e Sondatore erano operai incaricati di preparare fori nelle pareti rocciose o di minerale, impiegati anche per altre esigenze ove fosse necessario un sondaggio conoscitivo.
Dopo la “sparata”, detta anche “volata”, il Minatore provvedeva alla verifica delle eventuali mine inesplose. Poi, insieme all’Aiuto Minatore, provvedeva sia al disgaggio della fetta di minerale abbattuto, sia al carico del materiale sui vagoni da trasporto.
L’Armatore era colui che rinforzava con le “butte” in legno le pareti e le volte delle gallerie in coltivazione estrattiva. In alcune miniere c’è stata anche la figura del Disarmatore, ovvero di colui che provvedeva al franamento del tetto della galleria, togliendo i sostegni in legno messi in precedenza. Ma va detto che questo sistema di riempimento “a frana” non è stato impiegato molto a lungo, con scarsa applicazione nelle miniere del comprensorio maremmano.
Il Boccaiolo era l’addetto alla bocca del pozzo di estrazione. Si occupava di dare segnalazioni acustiche convenzionali per la manovra di salita e discesa delle gabbie di trasporto, compresa l’apertura e chiusura dei portelli delle gabbie stesse. L’Arganista era l’addetto alle manovre dell’argano del pozzo per il trasporto del personale e del materiale estratto. Lo Stradino sistemava e teneva puliti, all’interno delle gallerie di carreggio, sia gli scambi dei locomotori che I binari. Si chiamava Vagonaio l’operaio che si occupava dei vagoni e del loro stato manutentivo, dal riempimento allo scarico a bocca di pozzo. Il Locomotorista era l’addetto al trasporto dei vagoni carichi di minerale, dai “fornelli di getto” ( pozzi di scorrimento del minerale abbattuto e proveniente dalla galleria di estrazione) al punto di carico e trasporto fino al pozzo di estrazione. Il Teleferista si occupava delle linee di trasporto aereo del minerale, lungo i tanti chilometri di teleferiche allora esistenti.
Il Contratto Nazionale di lavoro in vigore nel 1950, prevedeva le seguenti categorie:
1° categoria = Primo Minatore, Muratore dell’interno miniera, Elettricista qualificato, Meccanico riparatore, Carichino, Sondatore, Arganista.
2° categoria = Minatore, Armatore, Boccaiolo, Locomotorista.
3° categoria = Aiuto Minatore, Crivellante, Cernitore, Vagonaio, Teleferista.
4° categoria = Manovali generici di miniera.