FOLLONICA – «È normale che alcune cariche dirigenziali di Sei Toscana siano state assegnate a persone che siedono anche nel consiglio direttivo di Scarlino Energia?» È la domanda posta da Sandro Marrini, consigliere comunale del Pdl a Follonica, che a tal proposito ha presentato anche una interrogazione. Argomento che era stato anticipato qualche giorno fa anche dal Movimento 5 Stelle. «Ho visionato i siti internet di Sei Toscana (la società che si è aggiudicata la gestione del ciclo dei rifiuti per le province dell’Ato Sud: Arezzo, Grosseto e Siena) – afferma Marrini – e delle varie società che ne fanno parte e ho notato che effettivamente all’interno dei consigli d’amministrazione tornano spesso gli stessi nomi. Un aspetto che salta all’occhio, che tutti possono notare guardando le pagine web. Ho quindi una serie di domande da fare al sindaco di Follonica, Eleonora Baldi, anche perché al Comune di Follonica fanno capo le quote in alcune società che rientrano in Sei Toscana, anche tenendo conto che l’ente è alle prese da anni con una battaglia legale contro l’inceneritore di Scarlino».
Marrini chiede se «E’ normale che alcune cariche dirigenziali del nuovo soggetto che gestirà il servizio dei rifiuti (anche per conto dell’amministrazione comunale di Follonica) siano state assegnate a persone che già ricoprono ruoli di vertice in altre società? E’ possibile che gli stessi nomi si ritrovino anche nel consiglio direttivo di Scarlino Energia, la società che gestisce l’inceneritore di Scarlino, contro la quale l’amministrazione comunale di Follonica ha avanzato una lunga serie di ricorsi? E’ compatibile, per l’amministrazione comunale di Follonica, perseguire una politica dei rifiuti che privilegia la raccolta differenziata anziché l’incenerimento e allo stesso tempo controllare una quota di Sei Toscana (tramite la partecipazione in Coseca) che ha tra i suoi dirigenti un componente del cda dell’inceneritore?»