GROSSETO – I rappresentati delle confessioni religiose della provincia di Grosseto hanno sottoscritto congiuntamente il documento sul diritto di cittadinanza: è quello che successo nella Sala Consiliare della Provincia di Grosseto, a conclusione dell’incontro “Diritto di parola, diritto di cittadinanza: l’umanità è una”. Erano presenti Leonardo Marras, Sergio Martini e il prefetto vicario Luigi Manzo.
I rappresentanti delle Comunità religiose presenti sul territorio hanno portato le loro conoscenze e hanno fornito un contributo per favorire l’integrazione totale delle comunità che rappresentano. In particolare, erano presenti Rodolfo Cetoloni, Vescovo della Diocesi di Grosseto, Mario D’Angelo per la Chiesa Apostolica, Elizabeth Green per la Chiesa Battista, Cesare Camarri per la Chiesa Avventista del Settimo Giorno, Elena Servi, per la Piccola Gerusalemme, Maurizio Buzzani per il Forum Cittadini del Mondo, Essafa El Mustafa, rappresentante della comunità islamica marocchina, Malika Berrahama, rappresentante della Moschea di Grosseto.
Questo il documento sottoscritto:
La parità dei diritti e della dignità delle persone, la giustizia economica, l’uguaglianza di tutti i cittadini, a qualunque fede o etica appartengano, è necessario che trovino realizzazione nella comunità umana. Occorre dare risposte coerenti che rendano vere queste affermazioni.
Affermare il diritto di parola e quindi di cittadinanza degli esseri umani che vivono in Italia vuol dire aprire il concetto di nazione ad una visione post geografica, in cui i luoghi ed i confini siano delimitati dalla cultura, dalle peculiarità sociali, dalle storie, dalle norme.
Chi questi confini sceglie, nasce, vive e condivide le regole di convivenza è cittadino.
Ogni libertà presuppone la disciplina della norma, ma la libertà che ci costituisce persone esige coerenza alla realtà che viviamo.
L’evoluzione delle regole è nel mutamento del mondo, nella crescita. Il diritto di parola e di cittadinanza a chi vuol vivere in Italia non è, dunque, una concessione, ma una conseguenza.
I rappresentanti delle varie confessioni religiose riunite dalla Provincia di Grosseto nel tavolo interreligioso richiedono che il Governo italiano prenda atto della nuova realtà e modifichi la norma sul diritto di cittadinanza riconoscendo lo ius soli a tutte le persone che sono nate in Italia.