GROSSETO – Una revisione immediata di Imu e Tasi, una delle componenti della Trise, la nuova tassa del Governo Letta che sostituirà Imu e Tassa sui rifiuti. È l’impegno che il presidente di Confagricoltura Antonfrancesco Vivarelli Colonna chiede alla politica e ai parlamentari «Non c’è più da prendere e che anche i pochi imprenditori che stoicamente continuano a lavorare in campagna sono arrivati allo stremo delle forze. Se queste nostre richieste non saranno accolte, – minaccia Vivarelli Colonna – come già accadde in passato per l’IMU, andremo a Roma con i trattori a manifestare tutto il nostro dissenso».
«Con il decreto legge 102 si è disposta la soppressione della prima rata dell’IMU per l’anno 2013 – ricorda il presidente di Confagricoltura -, relativa anche ai terreni agricoli e ai fabbricati rurali ma non sono state previste disposizioni per la sospensione o l’abolizione della seconda rata dell’IMU 2013, mentre la legge di stabilità 2014 si limita ad eliminare l’IMU sull’abitazione principale e relative pertinenze senza intervenire direttamente sul settore agricolo. Questo significa che se non cambiamo immediatamente l’articolato, dal primo gennaio 2014, venuta meno la cancellazione della prima rata IMU 2013 ed in attesa di conoscere le decisioni governative in merito alla seconda rata, i terreni agricoli e fabbricati rurali saranno soggetti alla stessa disciplina IMU 2012».
«Per il 2014 il settore agricolo, secondo la legge, deve essere liberato di parte della pressione fiscale per un importo non inferiore a 166 milioni di euro, risultato ottenibile riducendo l’aliquota base dallo 0,76 % allo 0,4% e allargando la base imponibile anche rivedendo l’area di esenzione Imu. Infine, la questione TASI, che nella sua attuale formulazione, verrebbe a colpire le aree edificabili anche se oggetto di esercizio di attività agricola da parte di soggetti qualificati quali i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali. E’ pertanto necessario prevedere che il presupposto impositivo della TASI – conclude Vivarelli – non comprenda le aree edificabili su cui persiste l’utilizzazione agricola da parte dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli a titolo principale».