di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Ancora vandali in azione alla Sala Eden. L’ex struttura da ballo, ormai dismessa dall’amministrazione comunale, sta diventando il simbolo del degrado in cui versano le mura cittadine, perennemente al centro di un’azione di recupero attiva nelle parole, ma sempre troppo difficoltosa nei fatti. L’ultimo episodio risale a questa mattina, quando durante un sopralluogo da parte della Polizia Municipale, sono stati individuati alcuni vetri rotti nell’ex struttura da ballo a causa del lancio di sassi da parte dei vandali e un incremento esponenziale delle scritte sui muri. Una situazione che ha costretto l’amministrazione comunale a collocare una inferriata al posto delle vetrate per impedire che il fenomeno si ripeta.
Se qualche giorno fa un sopralluogo da parte del Nucleo operativo antidegrado si era reso necessario per bonificare la struttura, divenuta rifugio per i senzatetto, questa mattina ci si è accorti che per l’ex balera non c’è tregua, secondo un fenomeno del degrado che si sta sempre più affermando. L’amministrazione comunale di Grosseto, più volte ha posto l’accento su di una procedura di recupero per la struttura, come punto focale di una valorizzazione delle mura medicee. Operazione a quanto pare difficile, per la carenza di risorse e perché l’abbandono della Sala Eden ha certamente contribuito all’aumento fenomeni vandalici. E pensare che la struttura collocata al bastione Garibaldi ha rappresentato un forte valore sentimentale per molte generazioni di giovani. Un locale da ballo in un luogo storico, senza considerare che all’interno della struttura è ancora presente il dipinto realizzato dall’artista grossetano Claudio Amerighi e che costituisce il fondale del palcoscenico (nella foto). Fu realizzato nel 1966, in occasione dell’esibizione di Mina. Un pezzo di storia e di arte, chiuso là dentro, in mezzo all’incuria e all’abbandono in cui versa l’attuale Sala Eden.