ROMA – 13 senatori, di tutte le aree e i partiti, 13 senatori che si sono schierati contro l’abbattimento dei lupi. Nell’interrogazione al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e al Ministro della Salute si sono rivolti Monica Cirinnà (PD), Manuela Repetti (PDL), Loredana de Petris (SEL), Paola Taverna (M5S), Manuela Granaiola (PD), Silvana Amati (PD), Laura Puppato (PD), Lucio Tarquinio (PD), Serenella Fucksia (PD), Venerina Padua (PD), Roberto Cotti (M5S), Marino Germano Mastrangeli (Gruppo Misto), Roberto Cociancich (PD), per chiedere di adottare misure per incrementare le risorse dedicate al controllo incruento del randagismo sul territorio nazionale, di operare fin da subito nel commissariamento delle amministrazioni pubbliche inadempienti in materia di randagismo e di respingere ogni tentativo di interventi di controllo cruenti di lupi e canidi.
«Il controllo cruento non è, né sarà mai, una soluzione ai problemi – commenta Massimo Vitturi, responsabile Caccia e Fauna Selvatica della LAV – le amministrazioni pubbliche, invece, devono farsi carico delle proprie responsabilità in tema di prevenzione. Sul territorio di elezione di Sani, la Maremma toscana, è già in atto il progetto Life Ibriwolf, con lo scopo di far fronte alla questione degli attacchi alle greggi, senza uccisioni di lupi né di cani. Ogni tentativo di avviare massacri è illegale sia per quanto riguarda la legge 157 sulla caccia che per l’art.544 bis del codice penale in materia di uccisione di animali».
«La proposta di Sani ha il sostegno – ricorda Lav -, tra gli altri di Monica Faenzi (PDL), anch’essa membro della Commissione Agricoltura. Entrambi i deputati, Sani e Faenzi, inoltre, avevano in precedenza suggerito persino l’abbattimento dei cani randagi».
«La prevenzione del randagismo canino è la via da seguire per affrontare il problema – aggiunge Ilaria Innocenti, responsabile Cani e Gatti della LAV – assistiamo, invece, in questo caso specialmente in Maremma, al rifiuto delle proprie competenze da parte della ASL e di alcune amministrazioni comunali. E’ assolutamente necessario che il Governo prenda atto di tali inadempienze, cui impropriamente si cerca di far fronte con proposte aberranti come quella dell’onorevole Sani».
«La principale responsabilità dei danni alle greggi è da ricercarsi nella cattiva gestione dei cani da parte degli allevatori stessi, che li lasciano liberi di vagare e di colpire gli ovini di altri, mentre il numero dei lupi responsabili degli attacchi è minimo – prosegue Giacomo Bottinelli, responsabile LAV Grosseto – con la conseguenza che il tentativo di ricercare consensi politici chiedendo autorizzazioni all’abbattimento dei predatori è la via più populista e sbagliata per trovare una soluzione».