di Barbara Farnetani
GROSSETO – È in corso una progressiva esternalizzazione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. Questo almeno è quello che emerge ascoltando le parole dei sindacati, Cgil, Cisl e Uil, che a tal proprosito hanno chiesto un incontro a Sei Toscana. «Eros Organni, amministratore delegato del gestore unico Sei Toscana ha ribadito la volontà di affidare una parte del servizio al socio privato Cooplat». Affermano i sindacati, e Monica Pagni dell Cgil Funzione pubblica precisa «abbiamo chiesto se dal 1° gennaio 2014 i lavoratori diventeranno dipendenti di Sei Toscana, ci è stato risposto di no, che Sei Toscana è solo un veicolo. Questa per noi è una vera e propria esternalizzazione del servizio».
L’intenzione dei sindacati è di rivolgersi ai sindaci dei 103 comuni interessati e che sono titolari di Ato sud per capire se fossero informati delle intenzioni di Sei Toscana. «Gli obiettivi della legge regionale erano due – precisa Claudio Renzetti, segretario della Cgil – ricomposizione del ciclo dei rifiuti per una gestione unitaria, e autosufficienza territoriale. Abbiamo aperto un tavolo di confronto con Ato, il personale che negli 8 mesi precedenti era impiegato in un qualche settore del ciclo rifiuti doveva passare al nuovo soggetto, inoltre si era parlato di un limite massimo di subappalto del 23% che doveva andare a diminuire e che era stabilito in base alla situazione attuale. Infine c’era l’impegno a non attivare la mobilità per 5 anno e di applicare il contratto di maggior favore che era quello di Federambiente. In 7mesi di confronto mai l’azienda aveva dato l’impressione di voler affidare il servizio al socio privato».
Il primo di ottobre è stato perfezionata la cessione con il passaggio di 800 lavoratori distribuiti nelle tre province (300 solo a Grosseto). «Subito è iniziata a circolare la voce che granparte del servizio a Grosseto sarebbe stato affidato a Cooplat – ricorda Renzetti – la ratio della norma era quello di unificare il servizio per diminuire le tariffe e invece si va di nuovo verso lo spezzatino, con 6 Toscana che fa solo da stazione appaltante. C’è una violazione dello spirito della legge e del bando di gara. Stiamo parlando di un servizio pubblico, pagato con le tariffe dei cittadini. Se poi questa scelta dovesse riguardare solo il territorio di Grosseto rappresenterebbe la svendita politica di questo territorio».
«Ai sindaci – precisa Fabrizio Milani segretario Cisl – chiediamo una posizione netta rispetto a chi sta facendo qualcosa con un servizio che pagano i cittadini. Ci siamo attivati per un confronto anche con l’assessore regionale Annarita Bramerini, è impensabile, nella logica del servizio, che si pensi solo a risparmiare. Basta giocare con la pelle dei lavoratori e le tasche dei cittadini». «A questo punto – puntualizza Gianni Baiocco segretario Uil – non ci fidiamo più. Tutto gli accordi presi sino ad ora saranno mantenuti? E quelli futuri?».
Domani pomeriggio dunque l’incontro con i sindaci, mentre per lo sciopero nazionale del 13 novembre contro la legge di stabilità i sindacati organizzeranno un presidio permanente, dalle 10 di mattina alle 22 di sera, di fronte alla Prefettura di Grosseto. «Non escludiamo – ha precisato Renzetti – la disdettazione dei servizi minimi essenziali, in caso di sciopero vogliamo fare più male possibile. I risparmi non si fanno sulla pelle dei lavoratori». E dopo lo sciopero del 13 i sindacati ne stanno organizzando un altro, il 25 novembre, proprio dei dipendenti di tutte e tre le province, Grosseto, Siena e Arezzo, che si raduneranno sotto la sede di 6 Toscana per una manifestazione.