GROSSETO – Episodio destinato ad alimentare nuove polemiche sulla caccia e sui cacciatori quello che è successo nel pomeriggio di ieri in località Ampio nel comune di Castiglione della Pescaia.
Il cane Argo, un incrocio di pastore tedesco di sei anni (nella foto), è stato colpito da una fucilata che gli ha strappato la mandibola. Argo si trovava in un terreno privato recintato dove stava passeggiando insieme al padrone, Rolando Albani. Erano a pochi passi da casa, quando si sono imbattuti in una squadra di caccia.
“Ho visto uno dei cacciatori puntare il fucile oltre la recinzione e fare fuoco su Argo che era a qualche metro da me – ha raccontato Albani alla LAV – dopodiché si è giustificato dicendo di averlo scambiato con un cinghiale”.
Argo dopo il colpo, con la mandibola divelta dal proiettile, è fuggito in un oliveto dove Albani lo ha recuperato per portarlo d’urgenza in clinica. Prima però ha chiamato i carabinieri e poi la LAV. Nessuno dei cacciatori che hanno assistito alla scena lo ha aiutato a soccorrere il cane, anzi all’arrivo dei militari la squadra si era già allontanata.
Le condizioni dell’animale erano gravissime e i veterinari hanno avuto la sola scelta dell’eutanasia.
“Non posso credere che si sia trattato di un errore – ha spiegato Albani – perché Argo era di fronte a me, il terreno in quel punto è libero e chi ha sparato non distava più di una quindicina di metri dal cane”.
“Non ci sono parole per commentare simili episodi – dichiara Giacomo Bottinelli, responsabile LAV Grosseto – e siamo certi che i carabinieri individueranno il colpevole che rischia fino a due anni di carcere in base all’articolo 544 bis del codice penale. In ogni zona può cacciare una sola squadra al cinghiale e le battute devono essere registrate. Ci stupiremmo se chi ha fatto fuoco non fosse identificabile. La LAV è pronta a costituirsi parte civile nel processo, ma prima di tutto è importante che la gente comprenda il pericolo pubblico che la caccia costituisce, oltre ad essere causa della morte di innumerevoli animali innocenti”.