FIRENZE – Dopo la proposta di legge sull’indizione di un referendum sulla fusione di Arcidosso e Castel del Piano, bocciata in commissione regionale per il parere contrario degli amministratori locali, Antonio Gambetta Vianna, capogruppo di Più Toscana-Federazione dei Cristiano Popolari, ha presentato insieme al collega Gian Luca Lazzeri una nuova proposta di legge allargata ad altri due comuni amiatini. Oltre ad Arcidosso e Castel del Piano, infatti, il gruppo capitanato da Gambetta Vianna ha deciso di coinvolgere nel progetto anche i comuni di Seggiano e di Santa Fiora.
«A scanso di equivoci e soprattutto di strumentalizzazioni, come successo nei mesi scorsi specialmente da parte di alcuni sindaci – afferma il leader di Più Toscana-FdCP in Palazzo Panciatichi –, premetto che questa decisione non è calata dall’alto. La nostra proposta di legge, se approvata, non porterà automaticamente alla fusione di questi quattro Comuni, bensì all’indizione di un referendum. Per noi è fondamentale che sia il popolo a decidere e non la Regione, né i sindaci. A differenza di qualche amministratore locale, noi pensiamo che debba essere la popolazione a dire “sì” oppure “no” al Comune unico e non, come successo nel caso di Arcidosso e Castel del Piano, che siano i sindaci a calare le decisioni dall’alto».
Secondo Gambetta Vianna, «la campagna per il “sì” e per il “no” al Comune di Città dell’Amiata deve avvenire soltanto in seguito all’indizione del referendum. È giusto informare i cittadini su tutto, ma è altrettanto giusto dare loro l’opportunità di scegliere. Si parla tanto di partecipazione attiva dei cittadini alla politica, ma poi, Arcidosso-Castel del Piano insegna, quando è il momento di mettere in pratica certi buoni propositi, si tende a tirarsi indietro, vuoi per paura della reazione da parte della cittadinanza, vuoi per i meri interessi di bottega (vedi quel carrozzone chiamato “Unione dei Comuni”)».
Per la legge, qualora vincesse il “sì” dopo l’eventuale referendum, entro il 31 dicembre 2014 i sindaci di Arcidosso, Castel del Piano, Seggiano e Santa Fiora dovranno decidere la sede provvisoria del nascente Comune di Città dell’Amiata. Saranno previsti dei Municipi negli altri tre Comuni per non disperdere le identità di ogni singola realtà locale. A partire dal 1 gennaio 2015 decadranno i quattro Comuni a favore di “Città dell’Amiata”.
«Mi auguro – conclude Gambetta Vianna – che non si faccia i democratici soltanto a parole, ma che si permetta ai cittadini di Arcidosso, Castel del Piano, Seggiano e Santa Fiora di poter dar libero sfogo alla maggiore espressione di democrazia, ossia il potersi esprimere attraverso un referendum».