CAPALBIO – Gravissimo atto di bracconaggio nel’Oasi WWF del Lago di Burano. Secondo Fabio Cianchi, direttore della riserva «La notte scorsa un bracconiere, nel tentativo di sparare ad un cinghiale, ha colpito la porta di uno dei casali di proprietà della SACRA spa, lungo il confine della Riserva Naturale, perforando il legno e rompendo il vetro antifurto posto dietro. L’episodio, oltre alla gravità di aver tentato di uccidere un animale all’interno di un’Area Protetta, ha evidenziato ancora una volta la pericolosità di queste persone. Non osiamo pensare a cosa sarebbe potuto accadere, se di fronte o dietro quella porta ci fosse stata una persona».
«Come è possibile concedere l’uso di armi così pericolose a persone senza scrupoli – prosegue il Wwf -? Questo fenomeno è ancora oggi sottovalutato dalle persone comuni e forse anche dalle forze dell’Ordine non prettamente operanti nel settore. Sicuramente i metodi per contrastare questo fenomeno ci sono, basterebbe la volontà di capire che questi reati devono essere considerati gravi, non tollerati come se fosse un giochino innocuo, e perseguiti al pari di altri. I bracconieri non sono dei “simpaticoni”, sono dei delinquenti che ci privano illegalmente del nostro patrimonio naturale e spesso anche delle nostre vite. Speriamo che questo ennesimo atto di vigliaccheria svegli le coscienze di chi ha il potere di intervenire e di quei cacciatori che spesso sono a conoscenza dei fatti ma che, per uno stupido motivo omertoso, non collaborano con le forze dell’ordine per poter contrastare questo fenomeno. Oltretutto il bracconaggio è spesso collegato indirettamente ad altri reati, come il traffico di stupefacenti o il commercio illegale di carne non controllata nelle filiere alimentari».