GROSSETO – Preoccupazione. È questo il sentimento espresso da Fisascat Cisl e Uiltucs Uil in merito alla bando per la vendita delle farmacie comunali di Grosseto. «Non si capisce tale vendita in un momento come questo, dove è molto probabile che si faccia più una svendita anziché una vendita. Preoccupate per la ricaduta sociale che andrà a incidere su tutta la cittadinanza. Preoccupate perché non si capisce la vendita di una’azienda, che nonostante la crisi economica, risulta avere un bilancio in positivo per le casse del Comune. Fortemente preoccupate per il personale farmaceutico, in quanto quasi privo di clausole sociali previste nel Bando stesso, clausole sociali, a nostro avviso estremamente insufficenti a garantire il contratto di appartenenza e insufficenti a garantire i livelli occupazioanli in essere. Preoccupate anche per le scarsissime relazioni sindacali avute con questa Amministrazione Comunale. Preoccupate perché ancora ad oggi non sappiamo come e dove verrà utilizzato il ricavato di tale vendita»
«Avevamo chiesto che alla data dell’aggiudicazione, il contratto di lavoro rimanesse quello delle farmacie speciali di ASSOFARM, cosi come il Contratto Integrativo Aziendale – affermano Cisl e Uil -. Avevamo chiesto la garanzia di tutti i livelli occupazionali per un periodo non inferiore ai 5 anni (dalla sottoscrizione del contratto di cessione delle quote) e che ogni variazione successiva ai 5 anni avvenisse tramite intesa sottoscritta con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale. Ad oggi ci ritroviamo di fronte ad una presa di posizione che non ci piace, per questi motivi ci troviamo costretti ad aprire lo stato di agitazione del personale dipendente con la speranza che questa Amministrazione dia una risposta, non rassicurante, ma chiara, dove saranno spesi i soldi dei cittadini di Grosseto».