di Barbara Farnetani
GROSSETO – È appena iniziato il sopralluogo del Ris dei carabinieri nella casa di Sewrgio Bertini e Irina Meynster, la donna russa strangolata dal compagno e gettata poi in un dirupo in una zona impervia di Monte Aergentario. La casa, dove la donna è stata strangolata in quello che il compagno ha definito «un abbraccio troppo vigoroso», è stata sigillata subito dopo l’arresto di Bertini, così da preservarne quanto più possibile l’integrità.
L’uomo ha ucciso la compagna la domenica del 13 ottobre, poi, tre giorni dopo, ne aveva denunciato la scomparsa ai carabinieri e successivamente a Chi l’ha visto. Ai militari però non ha mai fornito una foto della donna. Aveva raccontato che la compagna, con cui aveva una relazione da circa due anni, era partita per Roma e qui infatti, alla stazione, era stata trovata la sua borsa, con dentro il cellulare.
«È distrutto per quello che ha fatto – afferma l’avvocato di Bertini, Tommaso Galletti – e ha detto di voler pagare. Si è detto che la loro fosse una storia turbolenta, in realtà non lo era più di tante altre». La perquisizione dell’abitazione della coppia andrà avanti per buona parte della giornata.
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