GROSSETO – «Con Schettino non c’è stato un buon rapporto, perché in molti casi preferiva mentirmi, quando aveva un compito da fare, se non lo faceva o lo faceva male scaricava le colpe a qualcun altro. Cosa che mi faceva imbestialire» così l’ex comandante della Costa Mario Palombo racconta i suoi rapporti con il comandante Francesco Schettino all’epoca suo comandante in seconda. Dopo il terzo colloquio Palombo racconta che disse a Schettino «ricordati, sei qui in prova. Da allora cessò di avere questi comportamenti». Palombo ha poi raccontato che i suoi accostamenti «erano tutti autorizzati» da Costa e dalla Capitaneria e fatti sempre in sicurezza.
Questa mattina è stato sentito anche il maitre Ciro Onorato «Io e l’hotel director Giampedroni eravamo vicini, sull’aletta sinistra – afferma Onorato -, per vedere la navigazione, e lui a un certo punto mi dice “Questo qui ci porta a sbattere sugli scogli”; io risposi “Conoscendolo, non credo”. Invece sbattemmo. C’erano scene di panico. Ho visto che alcuni passeggeri schiaffeggiarono un membro dell’equipaggio».
«Stammi vicino non mi abbandonare». Sono le parole che avrebbe detto Francesco Schettino a Ciro Onorato, maitre della Costa Concordia, nei momenti successivi all’impatto con gli scogli, dopo averlo fatto cercare e chiamato di nuovo in plancia di comando. Onorato dopo l’urto era andato a coordinare i soccorsi ai passeggeri. «Sono salito in plancia dopo essere stato chiamato al telefono – prosegue Onorato -. Schettino indossava un giubbotto sopra l’uniforme ed era insieme alla Cemortan che si era cambiata l’abito di gala mettendosi vestiti più comodi. La situazione era critica».
«Non hanno avuto alcuno scrupolo per i passeggeri che erano sulla Concordia. Hanno pensato solo ad abbandonare la nave». Lo ha detto Alessandro Lecci, legale di Isola del Giglio, commentando la testimonianza di Ciro Onorato, maitre di bordo della Concordia, durante il processo al naufragio.
La prossima udienza si svolgerà l’11 novembre.