SCARLINO – Una rete abusiva, calata nello specchio d’acqua antistante il Pontile Mercantile in concessione alla Società Nuova Solmine di Scarlino. Questa mattina la Guardia costiera di Follonica, comandata dal maresciallo Rossano Giannoccaro, è intervenuta alla Fiumara del Puntone di Scarlino e dopo aver requisito un peschereccio ha raggiunto la zona in cui si trovava la rete.
Dopo circa 40 minuti di ricerca gli uomini dell’ufficio locale marittimo hanno notato la presenza di un polistirolo di colore bianco che serviva per segnalare la rete. La rete è stata quindi salpata a bordo del peschereccio e portata a terra. I pesci rimasti impigliati nella rete sono stati tutti liberati in mare. La rete è stata sequestrata e trasportata, con l’ausilio di personale e mezzo delle Bandite di Scarlino, nel deposito in località La Pieve di Scarlino.
Da una prima ricostruzione sembrerebbe che la rete, della lunghezza di 200 metri circa, sia stata rubata da una cesta di reti di un pescatore locale lo scorso mese di giugno. Sono in corso indagini per individuare gli autori dell’abuso che dovranno rispondere anche di furto.
«La mancata segnalazione degli attrezzi da pesca sportivi o professionali è una prassi diffusa che viene costantemente monitorata e sanzionata dalla Guardia Costiera di Piombino e dai suoi uffici dipendenti – dice il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Piombino Martino Rendina -. Essa presenta elevatissimi pericoli per i bagnanti, durante il periodo estivo, per la navigazione e nel caso dei pescatori sportivi subacquei per la loro stessa incolumità; le attrezzature da pesca non opportunamente segnalate possono diventare una seria minaccia per il bagnante che ignaro del pericolo può trovarsi impigliato. E’ dello scorso anno la notizia del tempestivo intervento dei militari del Locamare follonichese per un ragazzo rimasto impigliato in una rete da posta collocata, abusivamente, a ridosso della scogliera soffolta. Infine, collocare una rete nei pressi del punto d’ormeggio di navi mercantili potrebbe causare seri problemi alle unità in manovra. La rete potrebbe impigliarsi nelle eliche della nave che andrebbe, quindi, a perdere il controllo con i conseguenti danni all’equipaggio, alla stessa nave, alla struttura portuale e all’ambiente».