di Daniele Reali
GROSSETO – Ci sono ancora troppe ombre sul tracciato presentato dalla Sat e così la provincia di Grosseto, dopo aver ricevuto il parere favorevole delle parti sociali e di quasi tutti i sindaci interessati tranne quello di Capalbio, ha deciso di mettere in evidenza tutte le criticità di quella proposta.
«Non siamo contro l’autostrada» ci tiene a precisare il presidente Leonardo Marras «e non vogliamo nemmeno passare per quelli che ostacolano un’opera così importante. Bisogna però dire che ci sono degli aspetti che devono essere chiariti e rivisti, cose concrete che noi abbiamo elencato nel documento che invieremo al presidente della Repubblica, ai nostri parlamentari di riferimento e anche in regione».
Una piattaforma che mette in evidenza alcune “debolezze” del progetto complessivo che Sat ha presentato nell’ultima fase che, secondo gli amministratori della Maremma, presenta lacune inaccettabili.
Il documento che è stato approvato dalla giunta provinciale come delibera si basa su una serie di punti: dalla procedura di presentazione del progetto, alla mancanza di complanari previste, al nodo tutto ancora da sciogliere che riguarda il tratto di Orbetello, al pedaggio per i residenti e per chi lavora e per questo deve spostarsi, alla moltiplicazione del traffico in città che avrà una media di 5000 veicoli in più al giorno.
«Si tratta di una piattaforma necessaria – spiega il vicepresidente della provincia Marco Sabatini – perché riguarda tanti territori di questa provincia: la maggior parte dei cittadini della Maremma si muove spostandosi sull’attuale Aurelia. Se il progetto rimarrà tale come è adesso ci sarà un aggravio di costi per chi utilizza quest’asse viario e problemi di mobilità».
«Tra l’altro – aggiunge Sabatini – nel progetto definitivo manca ancora, oltre al lotto di Orbetello, anche il tratto tra Grosseto sud e Fonteblanda e anche questo è un problema per il complesso del progetto».
Motivi validi, secondo gli amministratori, per richiedere l’attenzione delle istituzioni e della politica nazionale e trovare una soluzione.
Ecco le principali osservazioni rispetto al progetto definitivo che ha avuto il via libera dal Cipe:
– E’ stato messo in evidenza come il progetto attuale travisi i principi cardine della normativa sulle infrastrutture strategiche, avendo saltato alcuni passaggi procedurali, come la Valutazione di Impatto Ambientale. Inoltre il progetto si riferisce solo ad una parte del tracciato, che viene quindi affrontato frazionato, violando il Codice degli Appalti.
– Sono presenti problematiche relative alle strade complanari, su diversi punti del tracciato infatti, SAT non prevede un’adeguata viabilità di servizio, andando a penalizzare tutti i collegamenti locali; come nel caso di Grosseto con i centri produttivi di Scarlino e di Braccagni-Madonnino, o ad Orbetello e Monte Argentario per il porto e i luoghi turistici. Inoltre nella zona di Rispescia è rimasta inascoltata la richiesta delle istituzioni di rendere “strada parco” la SS1.
– Irrisolto ancora il problema fondamentale del pedaggio, le indicazioni del CIPE a dicembre 2012 non garantiscono nei fatti nessuna esenzione del pedaggio per i residenti, per il TPL e i mezzi di servizio e di soccorso.
– Il progetto SAT risulta inadeguato sulla zona di Grosseto, la mancanza di un’adeguata viabilità complanare determinerebbe importanti flussi di traffico in entrata e in uscita dalla città, pertanto nel documento si richiede che il tratto di Aurelia da Grosseto nord a Grosseto sud rimanga aperta come tangenziale cittadina di servizio, per la fruizione dei centri produttivi, sanitari, culturali e commerciali.
– A tutt’oggi non è stato presentato un progetto per il tratto relativo al lotto 4, che va da Grosseto sud a Fonteblanda, lasciando irrisolte le questioni della viabilità alternativa e dell’accesso al Parco Naturale della Maremma, nel quale il fattore dell’impatto ambientale è primario.
– Molte le questioni aperte anche per il lotto 5b, quello di Orbetello; SAT non ha realizzato studi idraulico-idrogeologici sulla zona, che invece è ad alto rischio. Inoltre non è prevista la viabilità complanare che assicuri i collegamenti tra Fonteblanda, le Terme dell’Osa e le aree produttive di Albinia.
Ecco il documento in formato integrale da consultare: LINK.