GROSSETO – «Come al solito, ogni volta che Trenitalia annuncia la soppressione di alcuni treni sulla dorsale tirrenica, alcuni partiti ed amministratori sembrano cadere dal pero. Sono esattamente venti anni che questo accade, tanto che il traffico dei treni viaggiatori si è ridotto considerevolmente: oggi transitano sulla tirrenica poco più di 60 treni nelle 24 ore, a fronte di circa 150 che la percorrevano 20 anni fa». Questo il punto di vista della federazione Sel di Grosseto.
«Forse bisognerebbe che la politica, sia a livello nazionale che locale, ponesse il problema avendo elaborato a monte un piano integrato della mobilità che preveda l’utilizzo delle varie modalità di trasporto, al fine di dare risposte puntuali alle varie esigenze dei cittadini, magari coinvolgendo anche le rappresentanze sociali e sindacali – spiegano da Sel -. Interventi tampone non servono, rimandano solo il problema, in quanto Trenitalia andrà a ricercare continuamente le tratte più remunerative che, attualmente, sono quelle dell’alta velocità che si sviluppa esclusivamente sulla dorsale appenninica fino Napoli e sulla tratta Torino-Milano-Venezia».
«E’ bene, quindi, rammentare che le potenzialità della dorsale tirrenica sono enormi, tanto che potrebbe sviluppare un traffico viaggiatori e merci più che triplo rispetto a quello attuale. Infatti la linea, da Genova a Roma, è stata completamente ammodernata e resa indipendente dalle sedi stradali, con un sistema di controllo del traffico, di segnalazione e ripetizione in macchina dell’aspetto dei segnali che è all’avanguardia nel panorama delle ferrovie europee – concludono -. Tutto questo, opportunamente inquadrato in una politica della mobilità integrata e sostenibile, renderebbe ancor più superflua la realizzazione, nel nostro territorio, di un’autostrada così impattante come quella proposta dalla Sat nell’ultima stesura del tracciato, fra l’altro contestato anche dalle amministrazioni locali».