di Barbara Farnetani
GROSSETO – 90 ragazzi durante l’inverno e molti di più d’estate. Sono i numeri della Fondazione Il Sole che sempre di più sta diventando punto di riferimento per ragazzi disabili e per le loro famiglie. Numeri che però hanno richiesto una nuova riorganizzazione del lavoro e nuovi servizi. «Stiamo crescendo e la domanda è sempre più vasta. Anche perché ci occupiamo di età varie dai bambini agli adulti – afferma Massimiliano Frascino presidente della Fondazione Il Sole -. Capita di essere contattati anche da fuori comune, per questo bisogna darsi una struttura professionale. Organizziamo servizi per 73 persone, più i 14 della casa famiglia che gestita da “Uscita di sicurezza”. Poi ci sono le dieci persone della squadra di calcio dell’Atletico Maremma che vengono dal dipartimento salute mentale e che stanno militando in un torneo regionale, e le sei persone della cooperativa Raggi di sole».
«Ci sono alcuni giorni della settimana dedicati alle attività dei bambini – precisa Flavia Cianferoni dell’Associazione grossetana genitori bambini portatori di handicap -. la Pet therapy ad esempio e tutta una serie di attività dalle elementari alle medie che coinvolgono i dieci bambini disabili e altri normodotati». «Serve una organizzazione del lavoro precisa e puntigliosa – conferma Roberto Marcucci, coordinatore delle attività – abbiamo 15 operatori a contratto più cinque “passate” dalle istituzioni. Le referenti dei vari settori sono tre psicologhe. A fine novembre arriveranno poi anche 10 ragazzi del servizio civile». Lucia Cortecci ha parlato poi dell’importanza dell’autonomia e dell’integrazione così da evitare l’isolamento sociale e uscire dall’ambiente domestico. «È importante la personalità dell’individuo e le sue inclinazioni personali». «Da quattro anni abbiamo il progetto tempo libero non tempo vuoto» le fa eco Monica Calabresi che racconta dei soggiorni estivi a Castiglione nel campeggio Etruria e a Marina al Bagno Moreno. «L’attività occupazionale è un grande contenitore: sono una decina le attività decise sui bisogni degli utenti. Si va dalla scuola di circo con la compagnia Mantica allo stage di parrucchiera con Stefani Pareti, ma anche i lavori che vengono fatti qui hanno il fine di essere poi venduti all’esterno. E poi la spesa e la cucina fatta con i criteri dati dalla nutrizionista Jessica Serini». Infine Irene Scamporrino ha parlato dei laboratori di fisica e chimica assieme agli studenti dell’Istituto tecnico industriale, e l’insegnamento della lingua inglese.
La Fondazione ha anche acquistato un pulmino da nove posti e tre carrozzine, anche se la scelta preferita quando c’è da spostarsi sono i mezzi pubblici che offrono la possibilità di imparare a muoversi in autonomia.