FOLLONICA – Pannelli barriera per ostacolare la dispersione dei pallini di piombo e un piano di monitoraggio quinquennale per verificare l’andamento della bonifica. Questo è quanto ha risposto Arpat ad un esposto che Marco Stefanini, dell’associazione La duna, aveva presentato in merito all’area di tiro a volo di Follonica. «In relazione all’esposto relativo allo stato di bonifica dell’area – si legge nella risposta dell’Arpat – si fa presente che il “Progetto di bonifica con misure di sicurezza” è stato approvato dal Comune di Follonica in data 8 giugno 2010. in data 21 giugno 2011 la Provincia di Grosseto ha comunicato agli enti la presa d’atto della fine dei lavori di bonifica previsti; unitamente a tale atto sono state formulate prescrizioni a carico del soggetto responsabile».
«I lavori – precisa ancora l’Arpat – sono consistiti nella installazione di pannelli di barriera allo scopo di ostacolare la dispersione dei pallini nella zona boschiva. Relativamente alla rimozione nell’area esterna dei pallini precedentemente depositati sono state realizzate delle “griglie retinate” collocate in vaie zone dell’area boschiva; tali strutture hanno lo scopo di raccogliere i pallini trasportati dalle acque di ruscellamento in occasione di precipitazioni meteoriche. E prevosto un piano di monitoraggio in cinque anni con frequenza semestrale, allo scopo di verificare l’andamento del quantitativo di piombo residuo presente nel suolo in area interna ed esterna al poligono di tiro; il monitoraggio è inoltre articolato nella determinazione di piombo nelle acque superficiali e nei relativi sedimenti».
Questi pallini precisa Stefanini su facebook «diversi anni fa hanno letteralmente bruciato una striscia di vegetazione e alberi per una lunghezza di circa 200 mt per una profondità di almeno 10. L’effetto del piombo sulla vegetazione è questo, fa morire le piante… piano piano, ma inesorabilmente muoiono. Venne verificato il tutto, caratterizzato il sito, date delle prescrizioni, approvati piani di bonifica, installati pannelli e tutto il resto, teli (nella foto a fianco), raccoglitori e così via. Anno 2010. Nel 2011 la provincia comunica la fine dei lavori di bonifica. Ora non si capisce chi doveva controllare cosa accadeva o cosa era stato fatto, Comune o Provincia o tutti e due? Oggi, ottobre 2013, la situazione è quella che potete vedere nelle foto: teli stracciati pressoché inesistenti, cumuli di pallini di piombo così estesi che le foto non riescono a far comprendere bene… Le segnalazioni sono state fatte…vediamo cosa viene fuori».