di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Boccata d’ossigeno per i dipendenti della ex Mabro, così almeno sembra. La notizia arriva da Roma, dove i vertici aziendali hanno richiesto la cassa integrazione straordinaria per crisi. Una manovra utile a sostituire la vecchia misura che si basava su di una richiesta per ristrutturazione. L’azienda, quindi, avrebbe fornito al Ministero del Lavoro tutte le indicazioni necessarie per sbloccare l’iter e quindi garantire le entrate del caso anche a quei dipendenti che sono senza stipendio da 9 mesi. Uno spiraglio positivo che induce all’ottimismo, quindi, anche se la situazione dell’azienda di abbigliamento resta ancora grave, tra crisi, sciopero dei dipendenti e uno stato di agitazione che va avanti da più di un anno quasi ininterrottamente.
Il rischio che i dipendenti rimanessero senza la copertura della cassa integrazione era piuttosto concreto, ma questo passaggio induce all’ottimismo, almeno per quanto riguarda le garanzie minime di sostegno per i lavoratori. Adesso, per attivare la “nuova” cassa integrazione, occorrerà che l’azienda presenti la documentazione scritta per accedere all’ammortizzatore sociale, poi toccherà al Ministero sbloccare la procedura e quindi accogliere la richiesta che avrà effetto retroattivo.