MASSA MARITTIMA – Sabato 19 ottobre alle 17 nella Biblioteca comunale di Massa Marittima sarà ospite il premio Campiello 2012 Carmine Abate, che ha vinto la cinquantesima edizione del prestigioso premio letterario degli Industriali del Veneto con “La collina del vento”. Si tratta di un libro sulla memoria del passato che illumina il presente e sul passaggio di consegne fra padri e figli. Il romanzo infatti è la saga appassionante e coinvolgente, epica ed eroica di quattro generazioni della famiglia Arcuri che nessuna avversità riuscirà a piegare, nessun vento potrà domare, nemmeno quello dell’amatissima collina del Rossarco, la collina del vento appunto, della quale sono proprietari e che cela molti segreti legati all’archeologia della Magna Grecia e non soltanto.. Così, quando il celebre archeologo trentino Paolo Orsi all’inizio del Novecento sale sulla collina alla ricerca della mitica città di Krimisa e la campagna di scavi si tinge di giallo, gli Arcuri cominciano a scontrarsi con l’invidia degli uomini, la prepotenza del latifondista locale e le intimidazioni mafiose. Testimone fin da bambino di questa straordinaria resistenza ai soprusi da parte di suo nonno Alberto prima e di suo padre Arturo poi, è Michelangelo Arcuri, che diventerà a sua volta il custode della collina e dei suoi segreti e li trasmetterà al figlio Rino che arriverà piano a ricostruire pezzo dopo pezzo un secolo di storia familiare che s’intreccia con la grande storia d’Italia, dal primo conflitto mondiale agli anni cupi del fascismo, dalla liberazione alla rinascita di un’intera nazione nel sogno di un benessere che ben presto si rivelerà illusorio.
Con La collina del vento Carmine Abate ha dato vita ad un romanzo dal ritmo serrato e dal linguaggio seducente, che parte da Alberto, il tenace patriarca degli inizi del Novecento, passa per i suoi tre figli soldati nella Grande Guerra di cui solo, Arturo, uno tornerà a casa, passa anche dall’archeologo Paolo Orsi e poi dall’archeologo Umberto Zanotti-Bianco, e attraverso Michelangelo arriva a Rino, l’ultimo degli Arcuri, uomo dei nostri giorni che sceglierà di allontanarsi dalla sua Calabria.
Saranno Simona Rafanelli, archeologa Direttore del Museo Archeologico di Vetulonia, e Roberta Pieraccioli, Direttore della Biblioteca di Massa Marittima, a intervistare lo scrittore insieme al gruppo di lettura della Biblioteca che si è costituito proprio in occasione della programmazione di questo evento. Per iniziativa della Regione Toscana, l’incontro sarà trasmesso in diretta streaming, in collaborazione con l’Unione dei Comuni delle Colline Metallifere.
Al termine dell’incontro, grazie alla proposta dell’Osteria San Cerbone, si potrà partecipare alla “cena con autore” durante la quale si parlerà in particolare del nuovo romanzo di Abate, “Il bacio del pane” uscito nel mese di settembre. Si tratta di un romanzo tenero e romantico, ma anche di un inno alla dignità umana, un manifesto contro la prepotenza di una certa parte della società che l’autore, calabrese di nascita, conosce fin troppo bene. Il libro coinvolge particolarmente il mondo dei giovani. Sullo sfondo della storia ci sono infatti l’estate e l’amore tra due ragazzi, Francesco e Marta, che durante una gita al laghetto del paese incrociano gli occhi atterriti e fieri di un vagabondo che si comporta come un uomo braccato e cerca di allontanarli addirittura con la minaccia di un’arma. Ma la curiosità buona dei due ragazzi e gli sguardi leali scambiati nell’ombra, hanno la meglio: presto l’uomo misterioso rivela qualcosa di sé e della ferita che lo ha condotto a nascondersi.
L’incontro con Carmine Abate organizzato dalla Biblioteca ha potuto contare sulla collaborazione dell’Associazione Culturale Iride, della Torre Massetana, della Libreria Matozzi e dell’Osteria San Cerbone.
Per informazioni:
Biblioteca comunale 0566/906290, biblioteca@comune.massamarittima.gr.it
CARMINE ABATE è nato a Carfizzi, un paese arbëresh della Calabria. Emigrato da giovane ad Amburgo, oggi vive in Trentino. Come narratore ha esordito in Germania con Den Koffer und weg! (1984). Ha pubblicato due libri di racconti, Il muro dei muri (1993) e Vivere per addizione e altri viaggi (2010), la raccolta di “poesie & proesie” Terre di andata (1996 e 2011), il saggio I germanesi (1986 e 2006) con Meike Behrmann e numerosi romanzi: Il ballo tondo (1991), La moto di Scanderbeg (1999), Tra due mari (2002), La festa del ritorno (2004), Il mosaico del tempo grande (2006) e Gli anni veloci (2008), La collina del vento (2012), Il bacio del pane (2013). I suoi libri, vincitori di numerosi premi tra cui appunto il Campiello, sono tradotti in Francia, Stati Uniti, Germania, Olanda, Grecia, Portogallo, Albania, Kosovo e in corso di pubblicazione in arabo.