di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Nessuna sorpresa in consiglio comunale dove stamani è stato approvato il bilancio di previsione 2013 e con esso il piano delle opere pubbliche, malgrado la protesta messa in atto dai sindacati e il parere negativo dell’opposizione. Il documento economico e programmatico si attesta su poco meno di 174 milioni di euro e, secondo l’amministrazione ha mantenuto un equilibrio tra i capitoli “entrate” e “uscite”. «Quest’anno più che mai, nell’elaborazione del bilancio, siamo stati messi a dura prova da provvedimenti governativi in continuo mutamento – ha detto il sindaco Emilio Bonifazi -, e che sono andati di pari passo con la certezza di tagli e mancati trasferimenti statali per gli Enti locali».
«Un’importante azione nell’assetto dei conti è stata indirizzata verso il debito pubblico, ridotto di oltre 30 milioni di euro negli ultimi sei anni – ha spiegato il vice sindaco e assessore al Bilancio, Paolo Borghi – e verso la progressiva estinzione dei mutui che ci permette di liberare risorse da impiegare per la spesa corrente. Far tornare i conti non è stato facile. Basti pensare che con la soppressione del Fondo sperimentale di riequilibrio e la costituzione del nuovo Fondo di solidarietà comunale perderemo quasi 4 milioni di euro».
Nel capitolo sociale e socioassistenziale figurano: 48 euro la spesa procapite, 100mila euro il fondo destinato a nuclei familiari che si trovano improvvisamente in stato di emergenza (cassaintegrati, disoccupati, pensionati al minimo), 1 milione e 176mila euro impegnati per i contributi sui canoni d’affitto, 200mila euro il fondo per la non autosufficienza, 3milioni e 857 mila euro la spesa prevista per servizi ai cittadini più bisognosi attraverso il Coeso, infine per i servizi a domanda individuale il totale dei costi è calcolato in 6 milioni e 238mila euro, di cui soltanto il 29,36 per cento coperto dalle tariffe. Tra le entrate invece figurano: 2 milioni di euro dal recupero delle somme legate all’evasione fiscale, 700mila euro dalla Tassa di soggiorno (da impegnare in interventi a favore del’offerta turistica e culturale del territorio), 20 milioni e 300mila euro dalla Tares, introito a copertura totale del costo del servizio di smaltimento dei rifiuti e dello spazzamento, così come previsto dalla normativa nazionale, 2 milioni da Tosap e Imposta sulla pubblicità, mentre 8 milioni e 700mila euro dall’addizionale Irpef che subirà una variazione, con l’eliminazione degli scaglioni progressivi a favore di un’unica aliquota pari allo 0,80 per cento (per un maggiore introito di un 1 milione e 700mila euro), 800mila euro è la cifra stimata in entrata dall’estinzione dei mutui.
Non è mancato il dibattito sulla questione bilancio, questione piuttosto dibattuta dall’opposizione. Dai banchi della minoranza sono arrivate considerazione relative a «l’arroganza con la quale questo bilancio viene presentato – ha detto Cristina Citerni di Sel -, senza tenere minimamente in considerazione le parti sociali nella discussione. E’ un bilancio ragionieristico – ha proseguito Citerni – senza un minimo respiro e privo di un’anima». Più tecnico l’intervento di Giacomo Cerboni: «Difficile credere che questo bilancio tenga. Di fronte a tagli e minori risorse, non è possibile presentare 3 milioni in più di spese. Per quanto riguarda il sociale non possiamo fermarci alle 48 euro di spesa pro capite. La discussioni di stamani è un’esame orale, ma al 31 dicembre ci sarà lo scritto, e i numeri non mentono mani. Non vorrei che il patto di stabilità che oggi salva questa amministrazione, il prossimo anno la travolgesse». C’è chi, invece, come il gruppo di Fratelli d’Italia ha scelto di abbandonare l’aula per protesta al momento della votazione: «La giunta ha presentato una serie di aumenti di tributi locali che si sommano all’inasprimento della tassazione nazionale degli ultimi due anni – spiega il capogruppo Fabrizio Rossi -. Continuano a caricare i cittadini di ulteriori balzelli, anziché andare a rivedere la spesa corrente e porre in essere riforme strutturali sul lato dei costi dell’ente. Si applica l’aliquota massima dello 0,8% per l’addizionale Irpef a tutti, anche per i redditi più bassi. La Tares sarà un vero salasso per famiglie e imprese, con un aumento del 20% circa. A ciò si aggiunge l’imu e il prossimo anno la Service tax, la cui portata non e’ dato sapere».
Il Piano delle opere pubbliche, invece, prevede investimenti per il 2013 pari a 3 milioni e 646mila euro, oltre a 9 milioni e 500mila euro dal piano delle dismissioni per altri interventi pubblici e più di 17 milioni di contributi dalla Regione Toscana per le grandi opere: su tutte il Centro per gli etruschi. L’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Monaci: «Nei prossimi mesi focalizzeremo l’attenzione su progetti strategici facendo tesoro delle risorse, poche, che abbiamo e puntando alla loro realizzazione definitiva, come nel caso della riqualificazione di piazza Marconi (650mila euro), del ponte sul fiume Ombrone (1 milione e 800mila euro) e dell’urbanizzazione di Squartapaglia (900mila euro)».