di Lorenzo Falconi
GROSSETO – I sindacati fanno irruzione in consiglio comunale. Nel giorno dell’approvazione del bilancio di previsione 2013 sono le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil a far sentire la propria voce. «Avevamo presentato a maggio una piattaforma unitaria propositiva, per chiedere l’apertura di un confronto sui capitoli relativi alle politiche sociali e le risorse ad esse destinate – spiegano in una nota -. Una misura per contrastare la povertà, le disuguaglianze e sostenere le famiglie». Sollecitazioni che dal Comune di Grosseto non sono state raccolte, fino ad arrivare all’approvazione di un bilancio senza un confronto con chi rappresenta i cittadini sotto il profilo sociale. «Riteniamo questo atteggiamento intollerabile – dicono ancora le sigle sindacali -, “occuperemo” in maniera democratica i consigli di tutti quei comuni intenzionati ad approvare i propri bilanci senza aver attivato un confronto sociale».
Si spingono oltre i sindacati, chiedendo anche che l’eventuale approvazione del bilancio di previsione venga rinviato ad una data successiva, per valutare meglio ogni tipo di decisione e basarla sul confronto. I numeri del resto parlano chiaro: 31mila disoccupati in provincia, 4000 in cassa integrazione, una disoccupazione giovanile che tocca il 40%. «Termineremo il 2013 con oltre 2 milioni di ore di ammortizzatori sociali – denunciano ancora -. Aumentano i bisogni e diminuiscono le risorse». Per questo giovedì prossimo (17 ottobre) i sindacati si recheranno dal Prefetto di Grosseto per illustrare la drammatica situazione che attanaglia la Maremma.
Il sindaco Emilio Bonifazi, invece, si vede costretto ad incontrare i rappresentanti dei sindacati sin da subito: ne esce fuori un accordo, per cui tra 7 giorni (il 21 ottobre), le parti si rivedranno per valutare meglio gli aspetti relativi ad un bilancio di previsione che nel frattempo viene approvato dalla maggioranza. «Esprimiamo forte insoddisfazione per i risultati conseguiti ad oggi – dichiarano a margine dell’incontro le tre sigle sindacali -, malgrado sia stato fissato un nuovo incontro e ci sia la disponibilità di andare ad effettuare modifiche, attraverso variazioni di assestamento, restiamo molto perplessi. Un esempio arriva sulla rimodulazione dell’aliquota Irpef, dove i soggetti disoccupati e con redditi minimi si troveranno a dover gestire un aumento di 15 euro, mentre un milionario ne dovrà pagare solo 88 in più. Confermiamo quindi la nostra insoddisfazione – concludono le segreterie provinciali di Grosseto – e rimandiamo il giudizio definitivo legandolo all’esito del prossimo incontro».